La Zelfa
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La Zelfa
Davanti a sé, la mensolina di legno antico dove poggiava un crocefisso quaresimale in gesso con la scritta Consummatum est alla base. Cercò di distrarsi con la televisione e trovò un documentario su Marte, con la superficie “colore dell’ossido e della sabbia cotta dal sole, ma sotto la polvere si nascondono segni di una vita precedente”.
Ventotto gradi in casa, umidità al 45 percento. Il primo caldo dell’anno e la sensazione di trasformarsi a poco a poco in squacquerone era comune e diffusa. Preferì dunque bere del tè rosso africano con cannella e zenzero lasciato raffreddare nella solita tazza dal bordo violetto. Il ventilatore sputava polvere, perché fino ad allora era stato riposto. Insofferente, Melchiade uscì al tramonto, la temperatura era più o meno la stessa, nessun bisbiglio di vento. Chiusa la porta, vide passare la donna in bicicletta. Cercò di seguirla, col passo e con lo sguardo, ma sparì in una viuzza seminando ogni traccia. Così allungò il passo e si sedette al tavolino per ordinare una birra. Al primo sorso ecco ancora la donna, in direzione opposta rispetto a prima. Pagò, andò verso casa. Dalla tasca dei pantaloncini prelevò le chiavi ed ecco ancora lei: stesso modo di pedalare, stesso abito, era lei senza dubbio, senza alcun dubbio che sarebbe potuto nutrirsi della luce fioca e bluastra dell’ora dopo l’occaso. Salì le scale con l’affanno causato dalla curiosità e dallo strano evento che, dal 27 maggio, si ripeteva ogni giorno in modo sempre uguale e sempre nuovo. Era la notte del 28 giugno quando, dopo la birra, si sporse dal terrazzo e la rivide sul corso, sparendo dopo la curva.
In un mese era diventata la sua ossessione: chi era? Cosa voleva? Nessuno sembrava notarla fuorché lui. Qualche giorno prima era andato a comprare delle ciotoline cinesi da pinzimonio e fuori dal negozio la sorprese, poi la vide ancora davanti alla gelateria, e poi nel parcheggio del vivaio dove aveva comprato piante di pomodoro scatolone per l’orto. E sempre, nelle sue passeggiate quotidiane, la vedeva almeno due volte tanto che ormai gli sarebbe venuto naturale darle del tu. Non osava confidarsi con nessuno perché questa storia sembrava presagire una sua follia, ignorava o faceva finta di ignorare. Ma poi faceva i conti con se stesso, grattandosi con furia la sua folta capigliatura rossa. Inutile consolarsi sgranocchiando due noci del Brasile, il pensiero andava sempre lì.
- È passata la Zelfa, hai sentito?
Disse una donna scarmigliata e cieca appena uscita dal fornaio accompagnata dal figlio che rispose con una negazione roca. Melchiade aveva visto e chiese alla donna che cosa avesse visto. Ella si ritrasse, come infastidita; il figlio le strinse con energia la mano come per dire “andiamo via”.
Aveva uno sguardo intenso quell'uomo dagli occhi scuri, l'età imprecisata rendeva la sua figura ancor più indecifrabile. Folti capelli scuri, un incarnato di chi va spesso al mare, un braccialetto d'argento e poca pazienza. Il suo respiro provocava un sibilo sottile e la sua camicia bianca lasciava intendere che pativa poco il caldo.
Gli occhi perduti della madre fissavano, con il loro grigio uniforme senza luce, il figlio seguendone il respiro. Sembrava risoluta, decisa, voleva tagliar corto senza dare spiegazioni.
Eppure, quasi in un attimo, cambiò idea e rispose:
- Spesso passa una donna ma non è vista da tutti, è lo spirito della signora Zelfa caduta dalla bicicletta due mesi fa e continua a non darsi pace.
- Io la vedo…
- Non credo, è solo suggestione.
- Mi perseguita, ogni volta che sono da qualche parte appare – Melchiade si confidò come mai aveva fatto finora – è da un mese che va così, cosa vuol dire? Scusi se la importuno ma lei può aiutarmi.
Il figlio fece capire alla madre che era tardi, ella tacque e se ne andarono, ignorando le richieste dell’uomo. Melchiade, a capo chino, tornò a casa; non avrebbe mai più rivisto la Zelfa.
- Massimo Baglione
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Re: La Zelfa
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Comunque, ripeto, scrittura di ottima qualità.
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Re: La Zelfa
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molto ben scritto, senza errori o refusi, si legge con piacere fino alla fine.
dove poi si rimane un po' così, vista la chiusa.
certo, è una storia particolare, ben esposta e con ottime descrizioni, però con tutte le aspettative che crei, chiuderla in quel modo lascia di stucco.
è comunque un bel lavoro.
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mi trovo anch'io d'accordo con la maggior parte dei commenti precedenti: il tuo racconto è molto scorrevole ed incuriosisce, ma un finale poco convincente ed esplicativo, a mio avviso, trasforma quello che sarebbe stato un 4 pieno in un 3.
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Racconto molto scorrevole e scritto ottimamente. Mi è piaciuto
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“sì, perché più volte al giorno, ovunque si trovasse, appariva pedalando: sempre lei, sempre lei, sempre lei“
Dà proprio l’idea della ruota che gira, gira, gira.
Tanti dettagli che vengono dati in modo apparentemente casuale ma che invece completano e arricchiscono il racconto.
Anche il finale secondo me rende l’idea della delusione del protagonista, che mai potrà veder soddisfatta la propria curiosità.
Scritto poi molto bene. Mi è piaciuto molto.
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Nomi curiosi, Zelfa e Melchiade, caratteristici del "paesotto", o almeno è quello che mi sono immaginato leggendo il racconto. Se l'idea poi è nata da un necrologio...che ispirazione!
La trama direi un super classico, l'uomo ossessionato dalla donna in bicicletta che l'attende in ogni dove. Adoro le trame semplici. Molto curato nel dettaglio e nell'ambientazione (tipo le ciotoline cinesi per il pinzimonio e il documentario su Marte, geniali). Chiuso un po' frettolosamente. Anche per me. Considerando il fatto che mi è stata fatta su alcuni miei racconti lo stesso rilievo, è tutto dire. Si lascia leggere tranquillamente. Se avessi sviluppato diversamente il finale sicuramente avresti preso un punteggio tale da arrivare nei primi 5.
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La Gara 56 - Amicizia ritrovata
A cura di Ida Dainese.
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Gara d'inverno 2020-2021 - Una rampa per l'abisso, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 14 - Storie di Storia
A cura di Ser Stefano.
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Le radici del Terrore
Antologia di opere ispirate agli scritti e all'universo lovecraftiano
Questa antologia nasce dalla sinergia tra le associazioni culturali BraviAutori ed Electric Sheep Comics con lo scopo di rendere omaggio alle opere e all'universo immaginifico di Howard Phillips Lovecraft. Le ventitrì opere selezionate hanno come riferimento la narrativa "lovecraftiana" incentrata sui racconti del ciclo di Cthulhu, già fonte di ispirazione non solo per scrittori affermati come Stephen King, ma anche in produzioni cinematografiche, musicali e fumettistiche. Il motivo di tanto successo è da ricercare in quell'universo incredibile e "indicibile", fatto di personaggi e creature che trascendono il Tempo e sono una rappresentazione dell'Essere umano e delle paure che lo circondano: l'ignoto e l'infinito, entrambi letti come metafore dell'inconscio.
A cura di Massimo Baglione e Roberto Napolitano.
Copertina di Gino Andrea Carosini.
Contiene opere di: Silvano Calligari, Enrico Teodorani, Rona, Lellinux, Marcello Colombo, Sonja Radaelli, Pasquale Aversano, Adrio the boss, Benedetta Melandri, Roberta Lilliu, Umberto Pasqui, Eliseo Palumbo, Carmine Cantile, Andrea Casella, Elena Giannottu, Andrea Teodorani, Sandra Ludovici, Eva Bassa, Angela Catalini, Francesca Di Silvio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Arianna Restelli.
Special guests: gli illustratori americani e spagnolo Harry O. Morris, Joe Vigil and Enrique Badìa Romero.
Vedi ANTEPRIMA (2,02 MB scaricato 258 volte).
BReVI AUTORI - volume 2
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
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Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Daniele Missiroli, Fausto Scatoli, Angela Di Salvo, Francesco Gallina, Thomas M. Pitt, Milena Contini, Massimo Tivoli, Franca Scapellato, Vittorio Del Ponte, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Selene Barblan, Antonella Jacoli, Renzo Maltoni, Giuseppe Gallato, Mirta D, Fabio Maltese, Francesca Paolucci, Marco Bertoli, Maria Rosaria Del Ciello, Alberto Tivoli, Debora Aprile, Giorgio Leone, Luca Valmont, Letteria Tomasello, Alberto Marcolli, Annamaria Vernuccio, Juri Zanin, Linda Fantoni, Federico Casadei, Giovanna Evangelista, Maria Elena Lorefice, Alessandro Faustini, Marilina Daniele, Francesco Zanni Bertelli, Annarita Petrino, Roberto Paradiso, Alessandro Dalla Lana, Laura Traverso, Antonio Mattera, Iunio Marcello Clementi, Federick Nowir, Sandra Ludovici.
Vedi ANTEPRIMA (177,17 KB scaricato 163 volte).
L'anno della Luce
antologia ispirata all'Anno della Luce proclamato dall'ONU
Il 2015 è stato proclamato dall'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) Anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce. Obiettivo dell'iniziativa adottata dall'ONU è promuovere la consapevolezza civile e politica del ruolo centrale svolto dalla luce nel mondo moderno. Noi di BraviAutori.it abbiamo pensato di abbracciare questa importante iniziativa proponendo agli autori di scrivere, disegnare o fotografare il loro personale legame con la luce, estendendo però la parola "luce" a tutti i suoi sinonimi, significati e scenari.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Carnier, Amelia Baldaro, Andrea Teodorani, Angelo Manarola, Anna Barzaghi, Annamaria Vernuccio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Camilla Pugno, Cinzia Colantoni, Claudia Cuomo, Daniela Rossi, Daniela Zampolli, Domenico Ciccarelli, Dora Addeo, Elena Foddai, Emilia Cinzia Perri, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Francesca Paolucci, Francesca Santucci, Furio Detti, Gilbert Paraschiva, Giorgio Billone, Greta Fantini, Ianni Liliana, Imma D'Aniello, Lucia Amorosi, Maria Rosaria Spirito, Maria Spanu, Marina Den Lille Havfrue, Marina Paolucci, Massimo Baglione, Mauro Cancian, Raffaella Ferrari, Rosanna Fontana, Salvatore Musmeci, Sandra Ludovici, Simone Pasini, Sonia Tortora, Sonja Radaelli, Stefania Fiorin, Umberto Pasqui.