Fuga per la Vittoria
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Fuga per la Vittoria
Io ero una bambina che si fidava dell'amico di papa', marito della migliore amica di mia madre che mi facevano chiamare ZIO Augusto.
Mio fratello era un bambino, che si fidava dell'amico di papa' e giocava con Massimiliano figlio dell'amico di papa' e della migliore amica di mia madre. Massimiliano era il figlio della migliore amica di mia madre e dell'amico di papa'.
Augusto non era mio zio e tanto meno amico di papa', di certo era il marito della migliore amica di mia madre e padre di Massimiliano (forse).
Inverno 1981, BMW bordeaux, Zio Augusto decide di portarci al cinema, non un cartone animato ma “FUGA PER LA VITTORIA”: un bellissimo film dove trionfa la giustizia, dove perdono i cattivi e trionfano i buoni.
Mio padre era detenuto in prigione, ignaro di quello che accadeva fuori, cosi' come io ero ignara di quello che stava per accadere dentro.
Finito il film, ci fermammo in un parcheggio di fronte l'ospedale Forlanini, l'adulto aveva un appuntamento con qualcuno.
Mio fratello e Massimiliano giocavano nei sedili posteriori, io ero a fianco dell'adulto.
In un attimo velocissimo mi sono trovata la sua mano dentro la maglietta, mi accarezzava l'accenno di seno che potevo avere a 12 anni.
Mi sono sentita morire. Che succede? Perche'?
I giorni successivi sono stati terribili, l'inferno per me era appena iniziato: Racconto tutto alla migliore amica della moglie dell'adulto, mia madre.
Non mi crede, sminuisce, anzi dice che ho esagerato e che ho inventato tutto. Dira' che ho inventato tutto, anche quando decido di raccontare a mio padre questo, e quello che mi aveva confidato mio fratello, ovvero l'averla vista con un altro adulto, bassoccio ed ignorante piu' giovane di lei sul "lettone".
Dira' che ho inventato tutto anche quando, venti anni dopo quell'episodio tenta di riallacciare la storia con il bassoccio sempre piu' ignorante che nel frattempo si è sposato ed ha figli bassocci ed ignoranti.
Oggi ho 50 anni, non sono adulta sono grande, i miei figli non stanno diventando adulti stanno diventando grandi, il mio compagno ha 60 anni, è grande, il mio cane oggi ha 15 anni è un cane grande, i miei nonni erano grandi, i miei amici sono grandi, mio padre che mi ha lasciato da pochi giorni èstato un grande padre, un grande nonno, un grande uomo.
Mia madre, la sua migliore amica, il finto zio, non sono diventati mai grandi, sono talmente piccoli
che non hanno gambe, si trascinano come vermi. Anche la mia Vittoria è stata la fuga.
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credo che una bella revisione sia necessaria, visto che il contenuto ha una bella forza e lascia il segno su chi legge.
mi auguro non si tratti di autobiografia, ovviamente.
a rileggerti
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Re: Commento
Grazie, emozionata per aver trasmesso qualcosaAACiola ha scritto: ↑06/05/2019, 16:37 Racconto molto triste che già in partenza lascia immaginare il dramma successivo. Il tutto è scritto in uno stile crudo e essenziale. Spero anch'io che i fatti narrati non siano autobiografici ma si sente che da parte del narratore c'è molta partecipazione. Comunque alla fine ti lascia qualcosa dentro e pertanto è un buon racconto.
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Re: Commento
Grazie per la recensioneSelene Barblan ha scritto: ↑15/05/2019, 11:49 Ciao, questo racconto è carico di sentimento, che rispetto così come rispetto anche la denuncia nei confronti di fatti che mai dovrebbero accadere. Detto ciò mi spiace ma non apprezzo lo stile di scrittura, lo svolgimento del tema, né la caratterizzazione.
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Re: Commento
Grazie per i consigli, contenta di aver lasciato un segnoFausto Scatoli ha scritto: ↑10/05/2019, 12:18 onestamente devo dire che la storia c'è tutta, tremenda nei fatti narrati e nelle conseguenze, però il racconto è colmo di refusi, soprattutto relativi alla punteggiatura.
credo che una bella revisione sia necessaria, visto che il contenuto ha una bella forza e lascia il segno su chi legge.
mi auguro non si tratti di autobiografia, ovviamente.
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Re: Commento
Grazie, recensione molto attenta.Isabella Galeotti ha scritto: ↑08/05/2019, 7:51 Storia asciutta, cruda. Lo stile narrativo è molto personale, ha una sua forma, di denuncia non ascoltata, di tristezza non consolata. Appunto lo stile mi è piaciuto, lo scandire le persone, il ripeterle per alcune righe, come un mantra. Questo per far pesare a chi legge l'insofferenza della poveretta, e l'indifferenza e il menefreghismo di "quelli" attorno. Mi auguro che non sia uno sfogo personale della scrittrice.
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Re: Commento
Grazie per la gentile recensioneLaura Traverso ha scritto: ↑05/05/2019, 16:25 Il racconto vuole evidenziare i soprusi e le violenze ai danni di una minore per "mano" di un adulto. Ed evidenzia altrettanto bene quanto il loro grido di aiuto rimanga sovente inascoltato dagli adulti che preferiscono non vedere e non sapere... Sono fatti molto tristi che segnano la vita di chi li subisce in maniera indelebile, e che accadono molto più frequentemente di quel che si possa pensare. Ho sentito nel narrato molto dolore, spero per l'autrice che non sia una sorta di autobiografia. La punteggiatura ha sovente spazi che non dovrebbe avere. La forma è piuttosto inconsueta ma comunque ha il suo stile. Mi è piaciuto abbastanza questo racconto triste.
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P.S. Esprimerò il voto dopo attenta rilettura.
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Re: Fuga per la Vittoria
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Re: Commento
Grazie per la sua recensioneMarco Daniele ha scritto: ↑21/06/2019, 18:55 Tema molto impegnativo sicuramente, e per questo mi dispiace più del solito dire che non mi ha convinto in toto, soprattutto dal punto di vista dello stile. L'ho trovato, come dire, eccessivamente asciutto: è possibile trattare un tema del genere senza scadere nel descrittivismo più morbido ma mantenendo sicuramente una maggiore "sostanza" del racconto, che qui non c'è.
Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta, Lorenzo Pompeo, Claudio Lei, Nunzio Campanelli, Vittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo, Sonia Piras, Umberto Pasqui, Desirée Ferrarese.
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Human Take Away
Umani da asporto
"Human Take Away" è un racconto corale dove gli autori Alessandro Napolitano e Massimo Baglione hanno immaginato una prospettiva insolita per un contatto alieno. In questo testo non è stata ideata chissà quale novità letteraria, né gli autori si sono ispirati a un particolare film, libro o videogioco già visti o letti. La loro è una storia che gli è piaciuto scrivere assieme, per divertirsi e, soprattutto, per vincere l'Adunanza letteraria del 2011, organizzata da BraviAutori.it. Se con la narrazione si sono involontariamente avvicinati troppo a storie già famose, affermano, non era voluto. Desiderano solo che vi gustiate l'avventura senza scervellarvi troppo sul come gli sia venuta in mente.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Francesca Paolucci, Gabriella Pison, Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, Ida Dainese, Laura Usai, Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, Silvia Ovis, Umberto Pasqui, Francesco Zanni Bertelli.
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La Gara 64 - L'amore e le sue sfumature
A cura di Massimo Tivoli.
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Gara d'estate 2022 - Il circo - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 21 - Lasciate ogni speranza, oh voi ch'entrate.
A cura di Conrad.
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