Lisabetta
Lisabetta
E ti ho perso per sempre.
Era scritto nelle stelle, nel grande libro del destino del Padreterno, che tu e io non potevamo essere felici insieme. E adesso sono qui, affacciata alla finestra da cui ti spiavo sempre, sperando ogni mattina di vedere il tuo sorriso, ma la mia è un’attesa vana perché tu non sei più di questo mondo.
Una violenza inutile e brutale ha reciso lo stelo della tua vita e del nostro amore.
Abbiamo peccato? Forse. O forse no. Quale peccato può mai esserci nell’amore? A volte penso di essere stata come il Sole per Icaro: qualcosa di bello, di stupendo, di desiderabile, a cui il povero giovane si è avvicinato troppo e ne è rimasto scottato.
Forse avrei dovuto aspettarmelo dai miei fratelli. Non fanno che pensare alla loro ricchezza e in me vedono soltanto l’ennesimo strumento per aumentarla. Non fanno che parlare di unioni matrimoniali vantaggiose, di valutare pretendenti su pretendenti, da anni ormai. Non sono mai contenti di questo o quel partito, sono alla ricerca del meglio. E un povero garzone come te non lo era.
Ti hanno ucciso, mio amato Lorenzo. Ti hanno ucciso brutalmente, quei mostri. Sei diventato martire del nostro amore, e io sono tua vedova pur non avendoti sposato.
Mi hanno tolto tutto, quei maledetti. Anche l’ultimo ricordo di te, la piantina di basilico cresciuta nutrendosi nella tua testa, del tuo corpo.
Perdonami, se puoi, per questo scempio al tuo cadavere, ma avevo bisogno di un pezzetto di te accanto a me. Purtroppo i miei fratelli mi hanno tolto anche quello.
Adesso parlano di trasferirci a Napoli, e io dovrò obbedire, così come ho sempre obbedito a ogni loro volere. L’unica volta in cui non li ho seguiti e ho amato liberamente qualcuno a me caro ha pagato a caro prezzo, e non voglio che la cosa si ripeta.
In verità, non credo che avrò ancora molto da vivere. E allora spero che, varcata la soglia della luce, troverò te e solo te, mio Lorenzo. Se esiste una vita dopo la morte, non dovremo attendere a lungo prima di riunirci. Aspettarmi ancora un po’, amore mio.
Tua,
Lisabetta.
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Vedi il mio commento al racconto di Ivan Locatelli, riguardo alla tempistica della partecipazione alla gara.
Anche in questo caso sospendo il giudizio e mi astengo dal votare il racconto.
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Lisabetta da Messina è la quinta novella della quarta giornata del Decameron.
Autore tal Boccaccio Giovanni: toscanaccio irriverente, versatile e sperimentatore.
Tutto avvenne pressoché in un simile contesto:
Lisabetta era una giovin donzella messinese, orfana di padre, viveva coi suoi tre fratelli, originari di San Gimignano divenuti ricchi con affari e commerci. La giovin donzella, non ancora maritata, commette lo sbaglio d’innamorarsi di Lorenzo, un modesto ragazzo di Pisa che aiuta i fratelli di Lisabetta nel loro lavoro. Lorenzo appartiene a un ceto inferiore a quello di Lisabetta pertanto il loro amore assume immediatamente implicazioni sociali assai complicate per l’epoca. La passione tra Lisabetta ed il pisano Lorenzo è invece semplicissima, assolutamente spontanea e naturale.
I tre fratelli scoperto che la sorella si reca nottetempo dal suo amante, inducono così Lorenzo a seguirli fuori città con una scusa, e una volta usciti da Messina lo assassinano occultandone il corpo.
Una notte Lorenzo appare in sogno a Lisabetta, rivelandole di essere stato ucciso dai fratelli, e mostrandole il luogo dove è stato sepolto da questi.
Così Lisabetta ottenendo il permesso dai fratelli di fare una gita in campagna, con una fidata donna di servizio, si reca sul luogo indicatole in sogno dall'amato. Scava trovando il cadavere ma non potendogli dare degna sepoltura, gli taglia la testa per poter conservare vicino a sé almeno un ricordo del suo innamorato.
A casa, Lisabetta nasconde la testa di Lorenzo in un vaso e la copre con una profumatissima pianta di basilico, che cresce in modo assai rigoglioso coprendone il fetore della decomposizione. Ogni giorno Lisabetta piange e si dispera sul vaso di basilico, trasferendo su questo l'amore e la passione insopprimibili per l'amato Lorenzo.
Il comportamento di Lisabetta insospettisce i vicini, che segnalano il tutto ai fratelli.
Questi ultimi decidono quindi di requisirle la pianta e, dopo averci trovato nel vaso la testa dell’amato, fanno sparire il tutto.
Timorosi che vicenda e delitto compiuto diventino di dominio pubblico, abbandonano Messina e si trasferiscono a Napoli, portando con loro Lisabetta.
La ragazza, già ammalatasi dopo la sottrazione della pianta, muore di lì a poco di dolore.
Mettiamola così: il racconto non è propriamente tutto farina del sacco dell'autrice, ma non è neppure plagio trattandosi di lettera che descrive quella situazione con parole proprie dell'autrice.
Tuttavia: UP massimo punteggio così rimango in pole position.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
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La Gara 56 - Amicizia ritrovata
A cura di Ida Dainese.
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Gara d'inverno 2020-2021 - Una rampa per l'abisso, e gli altri racconti
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La Gara 14 - Storie di Storia
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Le radici del Terrore
Antologia di opere ispirate agli scritti e all'universo lovecraftiano
Questa antologia nasce dalla sinergia tra le associazioni culturali BraviAutori ed Electric Sheep Comics con lo scopo di rendere omaggio alle opere e all'universo immaginifico di Howard Phillips Lovecraft. Le ventitrì opere selezionate hanno come riferimento la narrativa "lovecraftiana" incentrata sui racconti del ciclo di Cthulhu, già fonte di ispirazione non solo per scrittori affermati come Stephen King, ma anche in produzioni cinematografiche, musicali e fumettistiche. Il motivo di tanto successo è da ricercare in quell'universo incredibile e "indicibile", fatto di personaggi e creature che trascendono il Tempo e sono una rappresentazione dell'Essere umano e delle paure che lo circondano: l'ignoto e l'infinito, entrambi letti come metafore dell'inconscio.
A cura di Massimo Baglione e Roberto Napolitano.
Copertina di Gino Andrea Carosini.
Contiene opere di: Silvano Calligari, Enrico Teodorani, Rona, Lellinux, Marcello Colombo, Sonja Radaelli, Pasquale Aversano, Adrio the boss, Benedetta Melandri, Roberta Lilliu, Umberto Pasqui, Eliseo Palumbo, Carmine Cantile, Andrea Casella, Elena Giannottu, Andrea Teodorani, Sandra Ludovici, Eva Bassa, Angela Catalini, Francesca Di Silvio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Arianna Restelli.
Special guests: gli illustratori americani e spagnolo Harry O. Morris, Joe Vigil and Enrique Badìa Romero.
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BReVI AUTORI - volume 2
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Daniele Missiroli, Fausto Scatoli, Angela Di Salvo, Francesco Gallina, Thomas M. Pitt, Milena Contini, Massimo Tivoli, Franca Scapellato, Vittorio Del Ponte, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Selene Barblan, Antonella Jacoli, Renzo Maltoni, Giuseppe Gallato, Mirta D, Fabio Maltese, Francesca Paolucci, Marco Bertoli, Maria Rosaria Del Ciello, Alberto Tivoli, Debora Aprile, Giorgio Leone, Luca Valmont, Letteria Tomasello, Alberto Marcolli, Annamaria Vernuccio, Juri Zanin, Linda Fantoni, Federico Casadei, Giovanna Evangelista, Maria Elena Lorefice, Alessandro Faustini, Marilina Daniele, Francesco Zanni Bertelli, Annarita Petrino, Roberto Paradiso, Alessandro Dalla Lana, Laura Traverso, Antonio Mattera, Iunio Marcello Clementi, Federick Nowir, Sandra Ludovici.
Vedi ANTEPRIMA (177,17 KB scaricato 163 volte).
L'anno della Luce
antologia ispirata all'Anno della Luce proclamato dall'ONU
Il 2015 è stato proclamato dall'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) Anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce. Obiettivo dell'iniziativa adottata dall'ONU è promuovere la consapevolezza civile e politica del ruolo centrale svolto dalla luce nel mondo moderno. Noi di BraviAutori.it abbiamo pensato di abbracciare questa importante iniziativa proponendo agli autori di scrivere, disegnare o fotografare il loro personale legame con la luce, estendendo però la parola "luce" a tutti i suoi sinonimi, significati e scenari.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Carnier, Amelia Baldaro, Andrea Teodorani, Angelo Manarola, Anna Barzaghi, Annamaria Vernuccio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Camilla Pugno, Cinzia Colantoni, Claudia Cuomo, Daniela Rossi, Daniela Zampolli, Domenico Ciccarelli, Dora Addeo, Elena Foddai, Emilia Cinzia Perri, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Francesca Paolucci, Francesca Santucci, Furio Detti, Gilbert Paraschiva, Giorgio Billone, Greta Fantini, Ianni Liliana, Imma D'Aniello, Lucia Amorosi, Maria Rosaria Spirito, Maria Spanu, Marina Den Lille Havfrue, Marina Paolucci, Massimo Baglione, Mauro Cancian, Raffaella Ferrari, Rosanna Fontana, Salvatore Musmeci, Sandra Ludovici, Simone Pasini, Sonia Tortora, Sonja Radaelli, Stefania Fiorin, Umberto Pasqui.