Nocturnalia
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Nocturnalia
Le Ossa sono il sacro lascito che dimostra come, prima dell’uomo, il Lupus Mimesis avesse sviluppato competenze superiori: organizzazione sociale, comunicazione complessa, spiritualità. Imparò a imitare tutte le specie che intendeva avvicinare per guadagnarne la fiducia e sfamarsene, compresa una particolare scimmia. Scelse infine di perfezionare la capacità di mimesi per nascondersi dalla stessa scimmia che diventava intelligente e superpredatrice. La stessa straordinaria arena in cui cacciavano le due specie consentiva al Sapiens una sorprendente varietà di mosse, e sebbene il Mimesis fosse più evoluto, e con la singolare capacità di mutazione, il Sapiens avrebbe fatto del rivale ciò che ha fatto ai Neanderthal, ai Soloensis e ai Denisova.
Kovacs Adam (Feroce Sacerdote pro tempore) - Ermeneutica delle ossa. 1928
Sei qui, lo sento. Sei nascosta da giorni in questa enorme villa dove mi hanno confinato. E mi osservi. E mi ascolti. Mi ascolti e non rispondi. Ti provoco e…niente. Mi studi. Stai aspettando il Nocturnalia.
- Iva, vieni fuori...sono sette anni che ti aspetto. Mi sono anche agghindato, con classe. Non nasconderti: giochiamo alla guerra. Iva!
C’è che quando mi monta la rabbia ti cerco. Con la sicumera che mi è possibile ti chiamo e sono parole a vuoto. Come siamo diversi Iva. I pochi e rozzi umani che mi conoscono, e ai quali non posso mostrarmi nelle vesti di Feroce Sacerdote, mi definiscono dandy. È una descrizione che mi racconta, che mi lusinga, che a te non appartiene. La figura ottocentesca alla Wilde spetta a chi ama cogliere la nota stonata nell’atteggiamento bohémien, nel polsino consumato coi gemelli in oro, nel bottone saltato alla camicia di raso o in una cultura e filosofia non sorretta dalla conoscenza. E tu sei tutta una nota stonata, sorella e sposa. Hai scelto di essere una selvaggia.
Quelle persone, che pensano di conoscermi, si spingerebbero oltre se mi vedessero col monocolo a bulinare ossa o nell’intimità della metamorfosi. La mia classe nei movimenti felpati le spaventerebbe, userebbero altri modelli per definirmi, certamente non dandy. È nella fase della trasformazione, quando ancora sono nelle sembianze antropiche e già si forma il lupo, che mi piaccio, che raggiungo la bellezza allo stato dell’arte.
Come ora, nudo con un lungo foulard rosa che scende fino al pube e parzialmente copre la peluria folta che arriva fino all’ombelico e mi marchia come diverso e perfetto. So che mi stai osservando, e allora chiudo gli occhi e mi tocco a darmi piacere fino a che sono in tempo, perché tra poco con le zampe sarà impossibile, perché tra poco sarà guerra. Mi tocco e ti sogno, ti sogno e ti desidero, ti desidero e mi amo, mi amo e nell’apoteosi ti dedico il seme e l’entusiasmo animale mentre il capolavoro del mio corpo straordinario muta. Già vedo accorciarsi la fronte e pronunciarsi a muso l’ossatura della mandibola e del naso. Sono bello, bellissimo, c’è luce e febbre nei miei occhi.
- Iva: Vieni fuori! Ti svelerò il segreto delle ossa, l’hai sempre desiderato.
Ho studiato a fondo le ossa oracolari, sorella e sposa, e nessuna vaticina una situazione come questa. Sto per affrontarti da pari, qui nella mia arena. Certo, dovevamo essere facce da copertina, con il nostro destino già scritto nelle consuetudini. E invece siamo speciali, come non avremmo dovuto essere, tu per essere assassina e io perché non posso morire. Ed eccoci al dunque. Le esche sono pronte, non sanno di esserlo e pensano di poterti sfidare. Le ho disposte in ogni stanza che accede alla sala da ballo.
Quante cose che non conosci. Ti chiedevi il perché ti fossero vietati alcuni insegnamenti di storia e religione, il motivo per cui le femmine ricevono un’istruzione parziale. Sei sempre stata una contestatrice, una testa calda. Ricordo bene quando Padre m’istruiva per diventare la guida spirituale della nostra specie, per prendere il suo posto. Mi portava nel laboratorio e mi faceva esercitare su ossa di canis lupus, e quando consumavo lame di selce per incidervi la nostra storia, erano morsi feroci quelli che subivo quando sbagliavo. Cosa ne sai tu?
«Padre, perché non usiamo la penna e la car…» e mi morsicava per insegnarmi a non bestemmiare.
«Lupo, avrai la responsabilità di preservare e tramandare la nostra storia. Si fa così da 100.000 anni e non sarai tu a cambiare ciò che è stabilito per legge»
- Sorella! ti sto aspettando: Che motivo c’è di attendere la mezzanotte per giocare?
Tu non le hai mai viste, sei una femmina, impura. Ti sei sempre chiesta cosa riportassero le lunghe ossa oracolari. In quelle è trascritta la storia privata e sconosciuta dei licantropi, anche se ciò che è raccontato va interpretato, come i tarocchi per gli incivili. Se tu fossi in grado di tenere tra le zampe un libro ti mostrerei lo studio che ho scritto l’anno scorso su quei fossili.
“Sarà fortunato il bambino-lupo che nascerà nel Nocturnalia?”, così è inciso nell’antica lingua sopra una di queste arcaiche ossa.
Quando nascemmo, deludemmo il migliaio di sopravvissuti della nostra specie. Ogni sette anni si riunivano tutti sotto la rupe magiara per celebrare il Nocturnalia, per accogliere i nuovi membri della comunità. Noi, adorata sorella, ostile sposa e implacabile nemica, non fummo bambini-lupo fortunati. Ne converrai, quel parto fu una sventura.
- Sei una portatrice di disgrazia, sposa mia. Però hai delle zampe stupende.
Niente da fare: non rispondi. La buona sorte quella notte scelse altre rupi, lontane dalla patria, dai nascosti e privati luoghi di caccia nella foresta di Nagykovacsi. Ti è stato nascosto che siamo venuti alla luce otto ore dopo, quando già albeggiava, quando la luna piena era un sbiadito ricordo. Un segno infausto. E siamo nati gemelli, come mai era accaduto prima. Ma poi cos’è la fortuna, se non un mito? Ciò che accadde è dovuto alla superstizione della linea di sangue, alla paura di morire e di estinguerci, angoscia che non dovremmo provare, ma suscitare.
Padre decise che saremmo stati amanti, oltre che fratelli, per sempre uniti nel “sacro” vincolo del matrimonio. Da subito ti diede il suffisso ungherese di appartenenza, quella costola fonetica scopiazzata dalla Genesi che sottomette la femmina. Io Kovacs Adam e tu Kovacs Adam-né Iva, la sposa di Adam, già dal nome soggiogata. Ma crescendo presi coscienza di te e compresi quanto la sorte mi favorì benevola: tu eri la più bella lupa mai vista prima dalla nostra specie.
E ora sono qui, nella Phillip Island, dall’altra parte del mondo. Sono l’unico abitante, la nostra razza ha dato fondo a tutti i propri averi per farmi “sparire”, per proteggermi da te. Mi hanno confinato in questa splendida ed enorme villa costruita apposta per la loro guida spirituale. Ma che se ne faranno, poi, di un sacerdote così lontano da ciò che accade nella nostra comunità, impossibilitato a officiare sotto la rupe?
I contatti con gli umani sono ridotti al minimo, e quei pochi mi vedono di sfuggita una volta al mese, quando da Norfolk arrivano per mare i viveri e ciò che mi occorre. A volte i nostri simili mi fanno avere anche il superfluo per farmi sopportare la dorata prigionia. Come la settimana scorsa, quando è sbarcata un’auto meravigliosa, esempio di tecnologia italiana.
«Beato te, nostra guida e Feroce Sacerdote. Si dice che raggiunga i 120 chilometri orari!» mi ha detto Abel quando l’ha sbarcata.
- Ti odio quando non mi parli.
No, non ti odio. E’ qualcos’altro.
Hanno organizzato un viaggio per portarmela che sarà costato quanto quel gioiello. Una Isotta Fraschini, in un’isola dove l’unico tratto percorribile su ruote misura 180 metri dal porticciolo all’ingresso della villa. Se solo avessero ricordato di portarmi il carburante… Ma è splendida e l’ho fatta mettere al centro della sala da ballo, illuminata da candelabri che scendono dal soffitto. E poi ho tutto ciò che mi occorre. Bulini in selce e le ossa dei nuovi morti, tele e pennelli per dipingere, le salsicce da annaffiare col Tokaji, abiti freschi di seta per affrontare il fastidioso caldo di queste latitudini straniere. E molto altro, col patto di restare nascosto per il resto della mia vita. O quasi.
Sei mesi prima del Nocturnalia, ogni sette anni, arrivava la delegazione a prendermi per portarmi da te, per concepire. Ora lo sai anche tu che il viaggio in mare dura due mesi, e in quei momenti non pensavo ad altro che alle tue zampe nervose e scure, lucide come il tuo sesso che propaga feromoni che sanno di bosco. E poi finalmente t’incontravo, e già da lontano il tuo odore mi procurava una perdurante erezione.
Ti possedevo, secondo le usanze della specie, innamorato e rancoroso; lupo e schiavo, per natura e indole, della mia idea fissa e assillante. Facevamo l’amore, o almeno, io lo facevo. Con il collare di ferro, le splendide zampe legate, il morso al muso, ti prendevo come volevo per tre giorni continui. E poi mi riportavano qui sull’isola, perché tu non individuassi il mio rifugio e io potessi rimanere al riparo dalla tua vendetta. Mi dicono che i licantropi nati da noi siano forti e in salute. Non li ho mai conosciuti e mi risulta che, al momento del parto, li abbiano nascosti alla tua vista per timore che li uccidessi, nell’impeto del tuo odio.
- Come stanno i nostri figli? Mi si dice che sei una madre amorevole.
Eppure, quando ancora nulla si era compiuto tra noi, ti opponesti al rito nuziale: come hai potuto? Ricordo ancora le tue empie parole.
«Non mi congiungerò mai con Adam, Padre. Mi sono innamorata di Farkas. Non m’importa delle tradizioni»
Mancavano pochi mesi ai sette anni, maturi per sposarci e, per la prima volta, procreare in tempo per il Nocturnalia: non dovevi, maledizione! Non potevi. Non eravamo più bambini-lupo già da quattro anni, il mio membro fremeva, e attendevo da troppo tempo di possederti. Tormentato da una ossessione, eri mia per legge e volere famigliare. Mia perché ti amavo e mi umiliavi. Nei giorni successivi Farkas sparì, lo mandammo in Africa e a te dicemmo che si era trasferito in America.
- Sai, il tuo Farkas l’ho ucciso e col suo sangue ci ho fatto un dolce. Il migliore che abbia mai preparato.
Sorrido mentre mento. L’avrei ucciso volentieri, ma eravamo troppo pochi per permetterci di rinunciare a seme fertile dei nostri simili. Tu provasti a fuggire per raggiungerlo. Ti catturarono, ti incatenarono ai fermi della cella del castello, e al momento giusto, dopo una grottesca cerimonia nuziale, l’anello al collo anziché sull’anulare, davanti a Padre ti godetti in quanto mia proprietà. Poi ti liberarono.
Da quel giorno decidesti di restare per sempre lupa. Dell’umano, mantenesti solamente la parola.
Sapevi che non avrei resistito altri sette anni per averti, eri soltanto mia e l’odore del tuo sesso inquinava i miei sogni. Anch’io passavo più tempo di prima come lupo, e ti cercavo contro le regole, già futuro sacerdote al posto di Padre, già inosservante del nostro culto, della regola dei sette anni, ma riuscivi a farmi desistere. Mi vedevi voglioso, tormentato, febbrile di passione; con quella tua voce di cristallo, con quello sguardo inespressivo da animale, e gli occhi scintillanti d’odio, mi ripetevi “Quando vuoi”.
Quelle due paroline continuano ad assillarmi, le ho anche incise in un osso che tengo in camera da letto, dentro una bacheca, sopra un cuscino di seta rossa. “Quando vuoi”. Sapevo che era un’infida minaccia. Eppure un giorno usasti le stesse ambigue parole per attrarmi, ti avvicinasti lupa in calore, mi mostrasti le modellate terga e sentii forte quell’odore irresistibile di spezie, funghi e foglie macere. Guardasti verso la cella dove ci siamo “sposati”, ammiccasti irresistibile e mi dicesti:
«Quando vuoi»
Mi occorrevano tre ore per trasformarmi lupo e attesi con una frenesia che non conoscevo ancora. Ma poi, lo sai bene infida belva, in quella segreta dove mi avevi invitato, venne rinvenuto il corpo senza vita di Padre, azzannato a morte, e poi ancora dilaniato quando già era andato. Non avrai certamente pensato che la nostra razza, e che io, potessimo perdonarti, vero? Non tanto per la morte in sé, per il parricidio, quanto per il “lupicidio” in una comunità sull’orlo dell’estinzione. L’avevi ucciso e sbranato nella sua forma umana, impedendo i suoi funerali in terra consacrata e il vaticinio sulle sue ossa. Lui, il nostro capo spirituale, il Feroce Sacerdote, così umiliato da te.
- Non me ne importa nulla di Padre. Ma tu puntavi a me, lo so. Illusa.
Padre mi ha morso troppe volte per poterlo ricordare con affetto.
L’anno scorso mi è arrivato un dispaccio, come in guerra. Eri riuscita a fuggire. Mi raccomandavano assoluta riservatezza, il minor contatto possibile con chiunque, mi ricordavano l’importanza della missione. Non doveva morire nessuno della nostra specie. Mi dissero che al prossimo Nocturnalia non avrei partecipato, convinti che tu avresti approfittato dell’evento per uccidermi. E invece sto partecipando, anche se non sotto la rupe magiara. Adam e Iva, stasera, dopo sette lunghissimi anni, così lontani dal luogo e dallo spirito della celebrazione. E sarà guerra, eccitante come fare l’amore.
Guardo il foulard rosa a terra, ormai inutile, la trasformazione è completata. Sono pronto. Non so come hai fatto ad evadere. Ne sono certo, ti sei imbarcata clandestina sulla nave che trasportava la Isotta Fraschini. Quando tre giorni fa ho trovato Macchia sbranato e straziato ho subito riconosciuto il tuo stile. Mi sono infiammato, ho provato quel gran meraviglioso brivido che mescola passione e pericolo. Finalmente qui, con me, per sempre, qualsiasi cosa accada.
- Dove ti sei nascosta in questi giorni? Parlami!
Quest’isola è piccola, ho provato a cacciarti, ho annusato, ma sei abile a nasconderti, risoluta a rivelarti al Nocturnalia, alla mezzanotte. Mancano cinque minuti e ho spalancato tutte le porte e le finestre, ho ridotto l’illuminazione a sparute candele e ho ripreso le sembianze della nascita. Non ti deluderò, ho organizzato un piccolo comitato di benvenuto. Ho assoldato da Norfolk dieci uomini, discendenti degli ammutinati del Bounty, che ti stanno aspettando armati fino ai denti.
Li ucciderai tutti, non m’importa di loro. Infine mi raggiungerai. Già sento gli spari e l’odore di cordite, le urla delle esche umane che inutilmente ti affrontano. Ti stai avvicinando, lo sento. Mi acquatto dietro la Isotta Fraschini, piscio su una ruota perché voglio che tu senta forte il mio odore. Sono pronto a scattare veloce e micidiale. Spero di riuscire a ferirti, per catturarti, per costringerti a me. E finalmente possederti in ogni momento. Forse moriremo entrambi.
Ora c’è silenzio. Mi arriva l’odore di bosco prima della tua voce di cristallo.
«Ciao Kovacs Iva-né Adam. Ma quanto parli. Giochiamo qui o in camera da letto? Cominciamo?».
Colgo il tuo insolente significato rivolto a Me, alla tua Guida Spirituale, a tuo Fratello, a tuo Marito, e prima di flettere i muscoli, con ferocia, con quelle parole che volevo dirti da tempo, ti accolgo:
- Quando vuoi.
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molto più scorrevole e di gradevole lettura, con buone descrizioni in generale.
c'è ancora qualche refuso, ma sono cose minime.
resto un poco perplesso per la formattazione, probabilmente è un effetto del copia-incolla.
bravo
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Re: Nocturnalia
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Re: Nocturnalia
hai apportato parecchie modifiche ala storia, cambiandola non poco.Marcello Rizza ha scritto: ↑24/08/2021, 20:46 Grazie di avermi riletto, Fausto. Ci siamo incontrati in altro contesto e questo testo non ti aveva convinto. Constato che, ai tuoi occhi, è già migliorato e questo mi conforta. Spero di giungerti meglio con altri racconti. Ci si prova a migliorare, anche con commenti costruttivi. Mi piacerebbe, te ne sarei grato, se mi specificassi i refusi. Dire che ci sono refusi e non indicarli è un poco generico e poco utile a crescere e migliorare. Comunque, grazie.
e poi lo scopo dei forum di scrittura dovrebbe proprio essere questo, ossia cercare di migliorarsi avvalendosi anche dei suggerimenti altrui.
appena ho tempo ti indico i refusi
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Re: Nocturnalia
e…niente - manca lo spazioMarcello Rizza ha scritto: ↑24/08/2021, 20:46 Grazie di avermi riletto, Fausto. Ci siamo incontrati in altro contesto e questo testo non ti aveva convinto. Constato che, ai tuoi occhi, è già migliorato e questo mi conforta. Spero di giungerti meglio con altri racconti. Ci si prova a migliorare, anche con commenti costruttivi. Mi piacerebbe, te ne sarei grato, se mi specificassi i refusi. Dire che ci sono refusi e non indicarli è un poco generico e poco utile a crescere e migliorare. Comunque, grazie.
fuori...sono sette anni - idem
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- Iva: Vieni fuori! - dopo i due punti non va la maiuscola
stabilito per legge» - manca il punto finale
Sorella! ti sto aspettando: Che - dopo l'esclamativo va la maiuscola, dopo i due punti no
Non m’importa delle tradizioni» - manca il punto finale
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L'ho letto tutto d'un fiato e nella testa le parole erano ringhi e ruggiti. Riesci a rendere davvero bene la psiche dell'uomo-bestia. Forse sono di parte visto che il genere è molto vicino al mio, ma devo dire che è davvero un ottimo racconto.
In alcuni punti, forse, volendo rendere tumultuoso il flusso di (selvatici) pensieri, lasci il lettore spaesato. Non la ritengo un vero e proprio difetto, anzi, fa parte del gioco.
Anche la spinta sessuale di questo racconto mi ha colpito molto, a tratti ci si può fiutare una traccia kinky che in questo genere di narrativa non stona affatto.
Un difetto? Ho sentito la mancanza delle descrizioni ambientali.
Un pregio? Mi sono immedesimato in qualcosa di negativo e brutale.
PS= giusto ieri ho scritto un racconto che condivide qualcosa con il tuo. Leggendoti, mi sono inibito e non so se lo sottometterò.
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forse meritava la via di mezzo, ma il 3,5 non c'è e ho preferito premiarti per aver osato modificare una tua creazione.Marcello Rizza ha scritto: ↑25/08/2021, 20:34 Grazie Fausto. Così è più utile. Inoltre, mi rincuora che hai rilevato poche sviste di punteggiatura. Si, il racconto originale è cambiato, anche se non così tanto. A rileggerci qui e dall'altra parte. Grazie anche per il voto generoso che forse il racconto non merita ma che mi motiva a scrivere.
in meglio, comunque, davvero
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commento Nocturnalia
Suggerimenti? Forse qualcuno magari lo troverei, ma ripetizioni, refusi, correttezza delle espressioni verbali, correttezza delle subordinate/coordinate, cacofonie, ecc. ecc. io non ne ho trovate nelle due letture che ho dedicato al tuo racconto.
Giudizio quindi molto buono. Mi farebbe piacere se altri lettori, più competenti in materia di licantropia, ti assegnassero un bel 5. Per mia onestà ti ho assegnato un 4.
Ultima curiosità: hai scritto anche su altri generi letterari?
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Re: Nocturnalia
Che dire, mi sento sicuramente incoraggiato. Come ti ho confessato subito, il mio voto potrebbe essere condizionato dal fatto che questo è esattamente il genere che preferisco leggere. Ma sono sicuro alla fine il punteggio mi darà ragione
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Re: Nocturnalia
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Fausto Scatoli ha scritto: ↑26/08/2021, 13:10 forse meritava la via di mezzo, ma il 3,5 non c'è e ho preferito premiarti per aver osato modificare una tua creazione.
in meglio, comunque, davvero
Grazie Fausto. Ero indeciso sul tuo, ma ora voglio "spingerti" più alto e vado subito a votare. Ti auguro, non volermene, di arrivare secondo, un splendido risultato. È che il racconto di Ishramit è così bello che per il podio più alto tifo da quella parte.
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Concludendo, cattura e tiene alta la tensione per tutto il tempo, viene voglia di conoscere anche l'opinione della controparte lupina ed è davvero molto originale. Per me è un ottimo racconto, voto 5.
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Ciao Selene. Non posso che iniziare ringraziandoti di aver premiato generosamente un racconto che normalmente non rientrerebbe nelle tue letture. In effetti le storie sui licantropi attraggono un target limitato di lettori. Non credo, non ricordo quanto meno, di aver letto libri o racconti sui licantropi. Ciò che hai colto è esattamente ciò che intendevo creare: un lavoro che promuovesse una "patente" naturale e credibile al fantastico, una società lupesca malata, forse contaminata dalla necessità di mimetizzarsi (anche a livello intellettuale) in forma umana. Una società sull'orlo dell'estinzione perché le regole della loro religione, incredibilmente, impongono di procreare solamente ogni sette anni al Nocturnalia. Questo come punto di partenza, basilare nel mio intendimento, per poi invece affrontare altri problemi e turbe che mi interessavano scandagliare, pur nella necessaria brevità chiesta al concorso. Mi piace l'approccio originale, quanto meno ci provo. Raccontare il conosciuto e "stra tritato" da un altro punto di vista, sconvolgendo il piano consolidato di una idea del personaggio fantastico (in questo caso il licantropo). Ed è in questa *rivoluzione" che forse possono incontrarsi tanto lettori di testi attinenti alla licantropia che altri, come anche te, che trovano una novità nello stereotipato mondo di quella creatura fantastica. Sto pensando a un racconto sulla controparte lupina, perché non sei la prima a chiedermela. Pensavo che già il suo pensiero potesse emergere, indirettamente, dal delirio di Adam, che nolente ci descrive un personaggio femminile incredibile, anticonformista, una combattente come quelle coraggiose che rifiutano un Islam maschilista e soggiogante (perché esiste un Islam sano e legittimo, che non seguo ma rispetto). Ma se più di "una" mi ha chiesto questo, di far parlare Iva, evidentemente non ci sono riuscito a pieno e proverò a rimediare. Grazie ancora per avermi dato "coraggio" a continuare a scrivere.Selene Barblan ha scritto: ↑29/08/2021, 17:35 Caspita, tanta roba! Leggendolo mi sono chiesta a più riprese, ma da dove le tira fuori queste idee? Non ho una predilezione particolare per le storie sui licantropi, ma in questo racconto l'argomento viene affrontato in un modo non convenzionale e che "intriga". L'ho letto tutto in un sol boccone e la mia mente non ha registrato niente di particolare a livello di forma, sicuramente c'è chi è più attento e competente di me per poterti segnalare eventuali refusi.
Concludendo, cattura e tiene alta la tensione per tutto il tempo, viene voglia di conoscere anche l'opinione della controparte lupina ed è davvero molto originale. Per me è un ottimo racconto, voto 5.
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Grazie Laura, soprattutto per aver "guardato" il racconto pur non essendo il tuo genere. Grazie anche del voto generoso, stante l'antefatto.Lucia De Falco ha scritto: ↑31/08/2021, 10:22 Premetto che questo racconto non è il mio genere. Tuttavia, è scritto molto bene perché il linguaggio, duro, aggressivo, forte, violento riesce a riflettere la ferocia dell'uomo-lupo. C'è anche un ritmo rapido nella scrittura.
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Re: Nocturnalia
Premettendo che non è il mio genere, ad una prima lettura veloce devo ammettere di aver faticato un pò a mantenere alta l'attenzione, ovviamente c'erano delle scene forti che mi hanno catturata, ad una seconda lettura ho compreso tutto più attentamente, il mio vero voto sarebbe stato 3.5 (però non c'è ) e visto che mi è caduto l'occhio su una recensione che indicava che hai fatto molte modifiche e ad ogni modo il testo in se per sè ha un suo stile, che avendo letto diversi tuoi racconti si vede che sei tu che lo scrivi ti ho premiato con un 4, però che serva a farti migliorare di più . Molto morboso nei pensieri, nelle descrizioni di questo legame di famiglia, del sesso che intransigente non si arresta, questa forza animale selvaggia che esplode fino alla fine e ti risucchia in una guerra, una lotta un combattimento, una sfida. Non avevo mai letto una storia di licantropi scritta così, alla fine mi è sfuggito pure un sorriso. In bocca al lupo!
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Re: Nocturnalia
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Re: Nocturnalia
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La prima volta che l'ho letto mi ci sono persa dentro, non ho capito quasi niente e non sapevo come raccapezzarmi. La seconda lettura è andata meglio, anche se ho faticato ad arrivare alla fine. Questo non è proprio il mio genere. Qui leggo volentieri ogni racconto anche se il genere non mi appartiene, perchè trovo che cambiare orizzonte ogni tanto sia doveroso e mi faccia bene. Ma questo racconto è davvero troppo per me.
A distanza di tempo l'ho riletto ora una terza volta e mi sono concentrata sullo stile. Qui non ho davvero suggerimenti da darti. È scritto proprio bene, non ho trovato refusi o errori, niente ripetizioni o tempi verbali fuori posto, a mio parere. Il linguaggio che hai usato è appropriato e coerente rispetto a quello che volevi dire. Niente fronzoli o orpelli, vai dritto al punto ogni volta e non ci giri intorno.
Quindi il voto diventa un problema, istintivamente darei un voto basso perchè leggerlo mi ha affaticato e non mi ha dato emozioni positive o interessanti, ma dal punto di vista stilistico è più che buono.
P.S. La Isotta Fraschini mi ha fatto morire dal ridere...
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Re: Nocturnalia
Museo letterario
Antologia di opere letterarie ispirate dai capolavori dell'arte
Unire la scrittura all'immagine è un'esperienza antica, che qui vuole riproporsi in un singolare "Museo Letterario". L'alfabeto stesso deriva da antiche forme usate per rappresentare animali o cose, quindi tutta la letteratura è un punto di vista sulla realtà, per così dire, filtrato attraverso la sensibilità artistica connaturata in ogni uomo. In quest'antologia, diversi scrittori si sono cimentati nel raccontare una storia ispirata da un famoso capolavoro dell'Arte a loro scelta.
A cura di Umberto Pasqui e Massimo Baglione.
Introduzione del Prof. Marco Vallicelli.
Copertina di Giorgio Pondi.
Contiene opere di: Claudia Cuomo, Enrico Arlandini, Sandra Ludovici, Eleonora Lupi, Francesca Santucci, Antonio Amodio, Isabella Galeotti, Tiziano Legati, Angelo Manarola, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Annamaria Vernuccio, William Grifò, Maria Rosaria Spirito, Cristina Giuntini, Marina Paolucci, Rosanna Fontana, Umberto Pasqui.
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256K
256 racconti da 1024 Karatteri
Raccolta delle migliori opere che hanno partecipato alla selezione per l'antologia 256K. Ci sono 256 racconti da non più di 1024 battute. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro della fantascienza italiana Valerio Evangelisti. Ogni pagina, è corredata da una cronologia dei vecchi computer dagli anni '50 agli '80. A ogni autore è stato inoltre assegnato un QR Code. Da non perdere!
A cura di Massimo Baglione e Massimo Fabrizi
con la partecipazione di: Alessandro Napolitano e Paolo Oddone.
Contiene opere di: Alberto Tristano, Roberto Guarnieri, Ramona Cannatelli, Ser Stefano, Giorgio Aprile, Gianluca Santini, Matteo Mancini, Giorgia Rebecca Gironi, Mariella Vallesi, Tommaso Chimenti, Diego Salvadori, Giulia Conti, Beatrice Traversin, Maria Cristina Biasoli, Massimiliano Campo, Il Cazzaro di 6502, Polissena Cerolini, Patrizia Birtolo, Paolo Capponi, Paolo Cavicchi, Luca Romanello, Igor Lampis, Diego Di Dio, Leonardo Boselli, David Parronchi, VS, Antonella Tissot, Sam L. Basie, Annamaria Trevale, Bruno Ugioli, Ilaria Spes, Bruno Elpis, Massimiliano Prandini, Andrea Marà, Riccardo Fumagalli, Joshi Spawnbrød, Daniele Picciuti, Gian Filippo Pizzo, Flavio Valerio Nervi, Ermanno Volterrani, Manuela Costantini, Matteo Carriero, Eva Bassa, Lorenzo Pompeo, Andrea Andreoni, Valeria Esposito, Stefano Caranti, Riccardo Carli Ballola, Stefano Pierini, Giuseppe Troccoli, Francesco Scardone, Andrea Cavallini, Alice Chimera, Cosimo Vitiello, Mariaeleonora Damato, Stefano Mallus, Sergio Oricci, Michele Pacillo, Matteo Gambaro, Angela Di Salvo, Marco Migliori, Pietro Chiappelloni, Sergio Donato, Ivan Visini, Ottavia Piccolo, Ester Mistò, Alessandro Mascherpa, Gianmarco Amici, Raffaella Munno, Michele Campagna, Diego Bortolozzo, Lorenzo Davia, Marco Solo, Gianluca Gendusa, Caterina Venturi, Lorenzo Crescentini, Silvia Tessa, Simona Aiuti, Chiara Micheli, Anna Tasinato, Valentina Giuliani, Giulio D'Antona, Maria Francesca Cupane, Veruska Vertuani, Giacomo Scotti, Chiara Zanini, Lorenzo Fontana, Tiziana Ritacco, Margherita Lamatrice, Aurora Torchia, Luigi Milani, Maurizio Brancaleoni, Gloria Scaioli, Filomena, Piergiorgio Annicchiarico, Morik Chadid, Chiara Perseghin, Massimo Ferri, Simone Messeri, Davide Dotto, Serena M. Barbacetto, Roberto Bernocco, Anthony Strange, Cristian Leonardi, Fabiola Lucidi, Roberto Bommarito, Antonio Russo De Vivo, Giacomo Gailli, Giovanni Duminuco, Federico Pergolini, Fabrizio Leonardi, Amigdala Pala, Natale Figura, Celeste Borrelli, Francesca Panzacchi, Andrea Basso, Giacomo Inches, Umberto Pasqui, Mario Frigerio, Luigi Bonaro, Luca Romani, Anna Toro, Giuseppe Varriale, Maria Lipartiti, Marco Battaglia, Arturo Caissut, Stefano Milighetti, Davide Berardi, Paolo Secondini, Susanna Boccalari, Andrea Indiano, Alexia Bianchini, Penelope Mistras, Anna Grieco, Samantha Baldin, Serena Bertogliatti, Valentina Carnevale, Gloria Rochel, Andrea Leonelli, James Carroll Wish, Marco Ferrari, Giovanni Ferrari, Mew Notice, Maurizio Vicedomini, Paride Bastuello, Alessandra Lusso, Mirko Giacchetti, Francesco Manarini, Massimo Rodighiero, Daniela Piccoli, Alessandro Trapletti, Marco Tomasetto, Conrad, Giovanni Sferro, Morgana Bart, Omar Spoti, Massimo Conti, Andrea Donaera, Roberto Alba, Libeth Libet, Angela Rosa, Valentina Coscia, Antonio Matera, Fabio Brusa, Stefano Olivieri, Isabella Galeotti, Chiara de Iure, Ilaria Ranieri, Lorenzo Valle, Francesco Fortunato, Valentina Tesio, Elena Pantano, Maria Basilicata, Antonio Costantini, Riccardo Delli Ponti, Giovanna Garofalo, Eliseo Palumbo, Federica Neri, Alessandro Napolitano, Stefano Valente, Linda Bartalucci, Luisa Catapano, Diego Cocco, Riccardo Sartori, Dario Degliuomini, Gianni Giovannone, Nicola Fierro, Federico Marchionni, Romeo Mauro, Francesco Azzurli, Filippo Pirro, Luca Marinelli, Triptil Pazol, Marco Sartori, Iunio Marcello Clementi, Maria Lucia Nosi, Valentina Vincenzini, Jacopo Mariani, Diletta Fabiani, Lodovico Ferrari, Paolo Franchini, Tullio Aragona, Davide Corvaglia, Davide Figliolini, Beniamino Franceschini, Roberto Napolitano, Valeria Barbera, Federico Falcone, Stefano Meglioraldi, Eugenia Bartoccini, Andrea Gatto, Sonia Galdeman, Filomena Caddeo, Dario D'Alfonso, Chantal Frattini, Viola Cappelletti, Maria Stella Rossi, Serena Rosata, Francesco Di Mento, Giuseppe Sciara, Mario Calcagno, Tanja Sartori, Andrea Giansanti, Lorenzo Pedrazzi, Alessio Negri Zingg, Ester Trasforini, Daniele Miglio, Viola Killerqueen Lodato, Delos Veronesi, Giuseppe De Paolis, Diego Capani, Stefano Colombo, Aislinn, Marco Marulli, Sanrei, Emanuele Crocetti, Andrea Borla, Elena Noseda, Anna Notti, Andreea Elena Stanica, Marina Priorini, Lucia Coluccia, Simone Babini, Fiorenzo Catanzaro, Francesco Mastinu, Cristina Cornelio, Roberto Paradiso, Andrea Avvenengo, Maria Boffini, Mara Bomben, Alex Panigada, Federico Iarlori, Marika Bernard, Alessandra Ronconi, Francesco Danelli, Gabriele Nannetti, Salvatore Ingrosso, Paolo Oddone, Valerio Evangelisti.
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Cuori di fiele
antologia di opere ispirate all'ineluttabile tormento
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Marcello Rizza, Ida Daneri, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Mario Flammia, Francesca La Froscia, Ibbor OB, Alessandro Mazzi, Marco Fusi, Peter Hubscher, Marco Pugacioff, Giacomo Baù, Essea, Francesco Pino, Franco Giori, Umberto Pasqui, Giacomo Maccari, Annamaria Ricco, Monica Galli, Nicolandrea Riccio, Andrea Teodorani, Andr60.
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La Gara 67 - Cavalieri di ieri, di oggi e di domani
A cura di Ida Dainese.
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Gara d'autunno 2023 - Cuore di mamma - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Gara di primavera 2020 - Tre capitani, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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