Cadendo
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Cadendo
E così si ritrovava seduto ad uno dei tavoli del locale,con un bicchiere di scotch tra le mani, con le lacrime agli occhi, pensando più a quanto sia solo nella sua vita piuttosto che pensare se la scelta fatta è stata quella corretta. Ogni scelta presa dall’uomo è corretta, in quanto dettata dall’istinto, l’unico che conosce il futuro e che disegna la tua vita così come il destino vuole che essa venga vista sino al completamento dell’opera. Non ha mai trovato il vero amore. Il vero amore dura per sempre, con lo stesso fuoco e la stessa passione di quando si sono incrociati i vostri sguardi per la prima volta. Il suo era finito perché aveva dimostrato il suo vero modo di essere. “Prima di far divenire importante una persona per te, fa sì che ti dimostri che ti accetterà sempre per come sei, fino al resto dei vostri giorni, non dei suoi” si ripeteva nella mente sorso dopo sorso. In fondo era l’amore che veramente gli mancava. Una persona che lo capisse, che lo amasse, che lo rendesse meglio di quanto egli da solo possa mai fare. Sentirsi completati è come essere stesi in due in un corpo su una nuvola e guardare il mondo dall’alto. Una persona alla quale puoi rivolgere amore all’infinito e vedertelo ricambiato, una persona per la quale daresti la vita, una persona alla quale tieni quanto tieni a te stesso, se non di più.
Un uomo può divenire ciò che vuole nella propria vita, avere tutto il successo che molti altri gli condannano e per il quale molti altri lo osannano, ma senza LA persona della tua vita, hai fallito. Potrebbe esserti di fianco in questo momento, potresti starla pensando in questo momento, potresti essere con lei in questo momento e potresti star passando più tempo con una persona che in realtà non è la persona della tua vita piuttosto che con te. Non accorgertene tu. Lascia ancora una volta fare all’istinto. La vista di Quella persona mette in moto qualunque cosa. Ti senti con un vuoto nello stomaco, come se stessi cadendo da una montagna, come se stessi sulla discesa della più grande montagna russa sul pianeta. Senti che è come se vi conosceste da una vita anche se vi siete visti per la prima volta lì, in quel locale, entrambi con un bicchiere in mano, tu pieno di scotch e lei di vino rosso, tu con un’orribile giacca marrone e una camicia male abbottonata lei con un’estiva maglietta rosso scarlatto, tu da solo lei con cinque amiche. Ma vi siete voltati contemporaneamente, fissati, e avete capito in un istante, solo con gli occhi, che sapete molto più dell’altro che di voi stessi.
Ora lui può quindi sfondare nel mondo del teatro, in quanto lei gli ha tolto la maschera.
- Eliseo Palumbo
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Per me il racconto è bello, tuttavia ci sarebbe qualcosa da sistemare, a mio avviso; ti riporto qualche esempio:
1. Inizi il racconto parlando di questo lui che si ritrova a bere scotch in un night e lo finisci dandogli del tu, parlando con il protagonista direttamente. Questa è l'impressione che si percepisce nonostante, credo, che tu abbia voluto riferirti con quel tu al lettore, quindi va sistemato.
2. "Ogni scelta presa dall’uomo è corretta, in quanto dettata dall’istinto, l’unico che conosce il futuro e che disegna la tua vita così come il destino vuole che essa venga vista sino al completamento dell’opera" l'unico che conosce il futuro chi? il destino? Se si perché hai scritto ... come il destino vuole che... ?
3. LA persone e Quella persona, oltre alle maiuscole credo si debbano mettere La e Quella tra virgolette.
4. Perché può sfondare nel teatro ora che non ha la maschera? Il teatro esiste grazie alle maschere e ogni attore ne indossa una, materiale o immaginaria che sia, per poter interpretare il personaggio assegnatogli.
Poi, personalmente, non ho capito il concetto di ogni scelta presa dall'uomo è corretta, e un uomo può divenire ciò che vuole nella vita, non credo che sia così ma non siamo qui a dibattere su punti di vista, bensì per scrivere e allenarci nella scrittura.
Come detto, complessivamente, il racconto è bello.
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Re: Cadendo
1. Finisco il racconto rivolgendomi al lettore perché è come se avessi voluto traslare la figura dell'uomo protagonista per farla divenire quella del lettore.
2. Mi riferisco all'istinto, non al destino.
3. Forse dovrei informarmi, ma la mia è più una scelta stilistica. Inoltre il racconto non pretende troppo dal punto di vista di questi dettagli meticolosi che però hai fatto bene a sottolineare.
4. Non volevo svelare questo punto ma mi trovo costretto. "Può sfondare nel mondo del teatro"; in questa frase il teatro raffigura la vita, che ora lui può vivere essendo chi vuole essere veramente, anche e soprattutto grazie alla donna incontrata nel locale per pura casualità.
In quanto alle ultime considerazioni, avrei una spiegazione ma lascio almeno questo al lettore. Grazie mille Eliseo per le critiche costruttive e per chi ha letto questo mio flusso di pensieri.
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"Il suo litigio con sua moglie" uno dei due suo va tolto. La punteggiatura è un pochino da sistemare,
"starla pensando o star passando" star davanti ad un verbo non mi piace mai molto, in generale rivedrei qualche tempo verbale. Ci sono un po' troppe ripetizioni, anch'io ne uso parecchie perchè al momento mi sembra ci stiano bene, poi però chi legge me lo fa notare e quindi forse piacciono solo a me.
In conclusione, mi piace molto quando in un testo vengono inserite riflessioni personali, però le preferisco se inframezzate da un po' di azione.
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Ci sono delle ripetizioni e delle cose da sistemare ma lo stile è buono, rende l’idea del dialogo interiore, di una persona a un bivio fra il passato e un futuro tutto da decifrare.
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a parte il fatto che non concordo con quanto dice il protagonista, ma questo, ovviamente, è normale, visto che ognuno ha un proprio pensiero, fossi in te darei una bella revisione al testo, così da sistemare un po' la punteggiatura e i tempi verbali.
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Miracolo! Ora lui può sfondare nel mondo del teatro, in quanto lei gli ha tolto la maschera, anche se non è chiaro di quale maschera si tratti.
Per concludere trovo l’intento buono, ma dovresti essere più critico con te stesso e trovare un punto di equilibrio nei tuoi pensieri prima di scrivere. Per finire, anche il titolo “cadendo” mi resta parecchio oscuro.
IperStore - il lato oscuro dello Shopping
È il giorno dell'inaugurazione di un supermercato, uno davvero grande, uno iper, uno dei tanti che avrete voi stessi frequentato e arricchito. Durante questa giornata di festa e di aggregazione sociale, qualcuno leggerà un dattiloscritto ancora inedito il cui contenuto trasformerà l'impossibile in normalità.
"...come se dal cielo fosse calata la mano divina di un Dio stanco e dispiaciuto dei propri errori, o come se tutte le altre grandi divinità finora inventate dal Genere umano per compensare la propria inconsapevole ignoranza tribale e medievale verso i misteri della Natura e della Vita, si rivoltassero ai propri Creatori e decidessero di governare le loro fantasie".
La storia è leggermente erotica, vagamente fantasy, macchiata di horror e forse un po' comica.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Bagliori Cosmici
la Poesia nella Fantascienza
Il sonetto "Aspettativa" di H. P. Lovecraft è stato il faro che ha guidato decine di autori nella composizioni delle loro poesie fantascientifiche pubblicate in questo libro. Scoprirete che quel faro ha condotto i nostri poeti in molteplici luoghi; ognuno degli autori ha infatti accettato e interpretato quel punto fermo tracciando la propria rotta verso confini inimmaginabili.
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Sandro Battisti, Meth Sambiase, Antonella Taravella, Tullio Aragona, Serena M. Barbacetto, Francesco Bellia, Gabriele Beltrame, Mara Bomben, Luigi Brasili, Antonio Ciervo, Iunio Marcello Clementi, Diego Cocco, Vittorio Cotronei, Lorenzo Crescentini, Lorenzo Davia, Angela Di Salvo, Bruno Elpis, Carla de Falco, Claudio Fallani, Marco Ferrari, Antonella Jacoli, Maurizio Landini, Andrea Leonelli, Paolo Leoni, Lia Lo Bue, Sandra Ludovici, Matteo Mancini, Domenico Mastrapasqua, Roberto Monti, Daniele Moretti, Tamara Muresu, Alessandro Napolitano, Alex Panigada, Umberto Pasqui, Simone Pelatti, Alessandro Pedretta, Mattia Nicolò Scavo, Ser Stefano, Marco Signorelli, Salvatore Stefanelli, Alex Tonelli, Francesco Omar Zamboni.
Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Francesca Paolucci, Gabriella Pison, Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, Ida Dainese, Laura Usai, Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, Silvia Ovis, Umberto Pasqui, Francesco Zanni Bertelli.
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2021 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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Gara d'autunno 2019 - Mattoni, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Gara di primavera 2019 - La contessa, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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