Il portoncino rosso
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Il portoncino rosso
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Aggiustalo, perché è bello e merita il racconto.
Ripasso per valutarlo.
Dolci saluti, come dolce sei tu. Ciao, Laura Traverso
Antonio
*Si comperò = è futuro… (pure altre piccole cose in tutto il testo da rivedere)
"Comprò" è il verbo giusto… so' scemenze, tue distrazioni, perché il testo arriva lo stesso. Ma per un fatto di "forma/composizione" va un po' riorganizzato.
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Re: Il portoncino rosso
Re: Il portoncino rosso
'NotteLaura Traverso ha scritto: ↑03/05/2024, 22:53 Ciao Antonio, sei stato carinissimo nella valutazione, molto bravo a coglierne il senso. Ho corretto con comprò... altro non saprei che fare. Magari ci penso... grazie, buona serata.
Re: Il portoncino rosso
Per la motivazione che scrissi la volta scorsa, che è questa:
“E’ come un piccolo fiore rosso abbandonato in un prato verde d'estate, mentre soffia un po' di vento e non troppo distante dal mare.”
Malgrado il testo sia da rivedere in alcuni passaggi. Meglio, secondo me, premiare (ma non dipende solo da me) un outsider con fantasia, genuinità e umanità. Preciso che io non voto usando schemi o perché mi aspetto di essere contraccambiato. Sono in spirito libero io, anarchico, e nulla esiste in me di ciò.
A me il tuo racconto è piaciuto molto. Ti dico semplicemente solo questo. Mi ha ricordato una favola che mi raccontava mamma quando io ero piccolo prima di addormentarmi, e non ho bisogno di “bizantinismi” per spiegare che io vado, ma in questo caso voto, dove mi porta il cuore.
Ciao, Laura Traverso
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Re: Il portoncino rosso
Ciao Antonio, e così sei tornato, sei stato di parola. Grazie anche per le belle parole con cui hai valutato il mio scritto. Cosa potrebbe esserci di meglio di quanto hai detto, che ti ha ricordato una favola che ti raccontava la tua mamma quando eri piccolo. Sei giovane e quindi avrai ancora la tua mamma e ti sarà vicina anche senza le favole, ormai superate per l'età non più infantile. Che tenerezza! E sei di conseguenza andato dove ti porta il cuore; ciò è molto bello. Grazie anche per il bellissimo voto assegnato. CiaoYakamoz ha scritto: ↑15/05/2024, 9:24 Voto 4/5
Per la motivazione che scrissi la volta scorsa, che è questa:
“E’ come un piccolo fiore rosso abbandonato in un prato verde d'estate, mentre soffia un po' di vento e non troppo distante dal mare.”
Malgrado il testo sia da rivedere in alcuni passaggi. Meglio, secondo me, premiare (ma non dipende solo da me) un outsider con fantasia, genuinità e umanità. Preciso che io non voto usando schemi o perché mi aspetto di essere contraccambiato. Sono in spirito libero io, anarchico, e nulla esiste in me di ciò.
A me il tuo racconto è piaciuto molto. Ti dico semplicemente solo questo. Mi ha ricordato una favola che mi raccontava mamma quando io ero piccolo prima di addormentarmi, e non ho bisogno di “bizantinismi” per spiegare che io vado, ma in questo caso voto, dove mi porta il cuore.
Ciao, Laura Traverso
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Ma tutto passa: la giovinezza, gli amori, gli affetti. Purtroppo il fisco è senza cuore, e la UE lo vede con sospetto (il cuore, non il fisco).
Saluti
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Un amarcord, il tuo, fatto di sensazioni che si accavallano in periodi incisi, reincisi e reincisi ancora. Sembra che rifuggi dal sentire, quindi perché scrivere così?
Siamo legati a cose e luoghi che assumono valore perché noi li viviamo in un certo modo: ciò che viviamo attribuisce loro un valore. La figlia di Lisa (il cui nome introduci a metà racconto) non può sentire quello che ha sentito la madre, perché quella non era la sua vita. Sarà un peccato per la casetta dal portoncino rosso, ma non davvero per Lisa. E se tu sei stata amica di Lisa, devi lasciarla andare con tutto ciò che era Lisa: la casetta è ora nel ricordo, dove anche Lisa vive.
Io sono cresciuto in una bella casa fino ai 30 anni. Era la casa con la nonna, i miei fratelli, la tata, Wolf, Rosario. I miei sono andati in pensione e l'hanno venduta mentre io ero all'estero. Non ho una casa alla quale tornare, ce l'ho solo nei miei ricordi e non mi piace passare di lì quando torno in Italia. Quella non è più la mia vita, non è più, lo è stata.
Questa sorta di riflessione mi sembra manchi nel tuo racconto, perché lo interrompi continuamente, sorvoli in punta di piedi su ciascun momento senza voler saggiare il terreno. Tutto resta una sorta di cronaca di attimi che dovrei sentire di più.
Se ti fanno male, non devi per forza scriverne. Non ancora, forse.
Racconti alla Luce della Luna
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Re: Commento
Ciao Marino, non so tanto che dire della tua analisi al mio racconto. Certo è la tua opinione di cui certamente tengo conto, ma non ho avuto, nello scrivere, le sensazioni che hai evidenziato. E' stato, da parte mia, il voler parlare di un percorso di vita,(legato in questo caso a una abitazione) che come tutto ciò che viviamo ha un inizio e una fine. Voglio anche aggiungere che molto di quanto ho scritto è pura fantasia, non la casa dal portoncino rosso, quella no, esiste davvero. Ho letto anche della tua esperienza in merito alla tua casa. ormai ex, di cui serbi un ricordo penso triste dal momento che eviti di passare da lei quando torni in Italia, E sì, le case sono molto importanti nella nostra vita, sono preziosi contenitori di affetti, di ricordi, di vita... Ti ringrazio molto per la valutazione e il tempo dedicato all'analisi e alla lettura del mio racconto. CiaoMarino Maiorino ha scritto: ↑17/05/2024, 8:29 Che strano, Laura: l'hai scritto senza volerlo davvero (credo), come quando si affronta qualcosa che fa male.
Un amarcord, il tuo, fatto di sensazioni che si accavallano in periodi incisi, reincisi e reincisi ancora. Sembra che rifuggi dal sentire, quindi perché scrivere così?
Siamo legati a cose e luoghi che assumono valore perché noi li viviamo in un certo modo: ciò che viviamo attribuisce loro un valore. La figlia di Lisa (il cui nome introduci a metà racconto) non può sentire quello che ha sentito la madre, perché quella non era la sua vita. Sarà un peccato per la casetta dal portoncino rosso, ma non davvero per Lisa. E se tu sei stata amica di Lisa, devi lasciarla andare con tutto ciò che era Lisa: la casetta è ora nel ricordo, dove anche Lisa vive.
Io sono cresciuto in una bella casa fino ai 30 anni. Era la casa con la nonna, i miei fratelli, la tata, Wolf, Rosario. I miei sono andati in pensione e l'hanno venduta mentre io ero all'estero. Non ho una casa alla quale tornare, ce l'ho solo nei miei ricordi e non mi piace passare di lì quando torno in Italia. Quella non è più la mia vita, non è più, lo è stata.
Questa sorta di riflessione mi sembra manchi nel tuo racconto, perché lo interrompi continuamente, sorvoli in punta di piedi su ciascun momento senza voler saggiare il terreno. Tutto resta una sorta di cronaca di attimi che dovrei sentire di più.
Se ti fanno male, non devi per forza scriverne. Non ancora, forse.
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Re: Commento
Ciao Andr, come sempre mi hai fatto sorridere, il tuo riferimento alla UE è arguto pur se ironico. Mi fa piacere che il racconto abbia evocato in te ricordi, che forse sono anche tristi vista la decisione che dovrai prendere circa la vendita. Le abitazioni sono una realtà importante nella vita di ognuno di noi, e doloroso è il distacco, quando si decide per esso, ma come ben hai evidenziato tutto passa. Questo era in definitiva il senso che ho voluto dare alla storia narrata. Grazie per tutto, valutazione e commento, ciaoAndr60 ha scritto: ↑16/05/2024, 18:56 Un racconto dolce e delicato, che in me evoca anche molti ricordi poiché mi trovo nella stessa situazione della figlia della protagonista, ossia costretto a vendere una casa (anzi, "la" casa) che ho abitato nella prima parte della mia vita...
Ma tutto passa: la giovinezza, gli amori, gli affetti. Purtroppo il fisco è senza cuore, e la UE lo vede con sospetto (il cuore, non il fisco).
Saluti
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i tuoi racconti riescono sempre a conquistarmi, al di là della storia in sé c'è sempre il massimo coinvolgimento da parte tua, e questo per me è fondamentale.
Per me vale un bel 5.
In bocca al lupo per la gara.
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Re: Commento
Buonasera Giovanni, che belle parole che mi hai dedicato. Grazie per il tuo apprezzamento, sapere che i miei scritti ti piacciono mi fa veramente piacere. E grazie per il massimo punteggio assegnato e per gli auguri di massima protezione. Sei veramente molto carino. CiaoGiovanni p ha scritto: ↑27/05/2024, 12:35 Buonasera, Laura
i tuoi racconti riescono sempre a conquistarmi, al di là della storia in sé c'è sempre il massimo coinvolgimento da parte tua, e questo per me è fondamentale.
Per me vale un bel 5.
In bocca al lupo per la gara.
GrandPrix d'estate 2022 - La qualità della vita - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 59 - Siamo come ci vedono o come ci vediamo noi?
A cura di Alberto Tivoli.
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Gara d'inverno 2022/2023 - Immaginazione Artificiale - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Masquerade
antologia AA.VV. di opere ispirate alla maschera nella sua valenza storica, simbolica e psicologica
A cura di Roberto Virdo' e Annamaria Ricco.
Contiene opere di: Silvia Saullo, Sandro Ferraro, Luca Cenni, Gabriele Pagani, Paolo Durando, Eliana Farotto, Marina Lolli, Nicolandrea Riccio, Francesca Paolucci, Marcello Rizza, Laura Traverso, Nuovoautore, Ida Daneri, Mario Malgieri, Paola Tassinari, Remo Badoer, Maria Cristina Tacchini, Alex Montrasio, Monica Galli, Namio Intile, Franco Giori.
Vedi ANTEPRIMA (508,85 KB scaricato 53 volte).
Museo letterario
Antologia di opere letterarie ispirate dai capolavori dell'arte
Unire la scrittura all'immagine è un'esperienza antica, che qui vuole riproporsi in un singolare "Museo Letterario". L'alfabeto stesso deriva da antiche forme usate per rappresentare animali o cose, quindi tutta la letteratura è un punto di vista sulla realtà, per così dire, filtrato attraverso la sensibilità artistica connaturata in ogni uomo. In quest'antologia, diversi scrittori si sono cimentati nel raccontare una storia ispirata da un famoso capolavoro dell'Arte a loro scelta.
A cura di Umberto Pasqui e Massimo Baglione.
Introduzione del Prof. Marco Vallicelli.
Copertina di Giorgio Pondi.
Contiene opere di: Claudia Cuomo, Enrico Arlandini, Sandra Ludovici, Eleonora Lupi, Francesca Santucci, Antonio Amodio, Isabella Galeotti, Tiziano Legati, Angelo Manarola, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Annamaria Vernuccio, William Grifò, Maria Rosaria Spirito, Cristina Giuntini, Marina Paolucci, Rosanna Fontana, Umberto Pasqui.
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