recensore:
Giuseppe Novellino
Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 21/09/2010
Il tuo vampiro è romano? Comunque è simpatico, come pure il racconto nel suo complesso. Bella la scorrevole narrazione colloquiale, con la quale si fa dell'umorismo intelligente su una delle più famose figure della letteratura...e del cinema. Che ci sia qualche significato recondito, dietro il divertimento? Può darsi che il vampiro incarni un certo tipo di pacioso, amorfo, qualunquista prototipo della nostra società consumistica.
Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 28/09/2010
Una lettura così fluida, bella e inusuale (visto il tema trattato), era da tempo che non mi capitava. Mi hai fatto sorridere più di una volta seguendo le personali elucubrazioni di questo "particolare" personaggio.
Se proprio devo trovare una pecca a questo delizioso racconto, è, a mio giudizio, l'uso eccessivo degli spazi tra un paragrafo e l'altro al posto dei rientri.
Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 28/09/2010
Trovo il racconto arguto, intelligente, pieno di autoironia e soprattuto piacevolissimo da leggere.Un vampiro che prende in giro se stesso e si presenta in veste meno paurosa e sanguinaria dell'immagine propinata da tanta letteratura in merito, non può che suscitare simpatia nel lettore che si gusta una dopo l'altra le riflessioni sagaci e impietose che il vampiro fa su se stesso e sul mondo contemporaneo che lo circonda. Il vampiro così "umanizzato" e ridimensionato nella banale quotidianità di tutti i giorni della società consumistica, non può che far sorridere. L'impaginazione andrebbe rivista; lasciando troppi spazi nel testo, si rischia di "frammentare" troppo la percezione della narrazione che, invece, nell'impianto è organica e ben costruita.
Recensione o commento # 4, data 00:00:00, 25/02/2012
Assolutamente geniale. Geniale nella forma ironica e dissacrante. Geniale nel portare il lettore ad amare un personaggio che esce da qualunque schema e diventa eroe suo malgrado. Geniale soprattutto nel rendere reale una situazione che, teoricamente, non dovrebbe esserlo. Ho iniziato la lettura pervasa da un certo scetticismo e mi sono ritrovata a sorridere dopo le prime righe, a metà ridevo apertamente. Il vampiro ciccione, in preda ai problemi derivanti dalla caccia all'essere umano, sporco, spocchioso, pericoloso e infetto, diventa la vignetta tragicomica che rende unico il testo. Devo dire che, pur essendo molto legata al tradizionale mito del vampiro (e non parlo di quello luccicante al sole come una lampadina), questo personaggio apre un nuovo mondo sul fantastico, conferendo alla parola "vampiro" un tono ludico e gioioso. In sintesi: mi è piaciuto molto.
Recensione o commento # 5, data 00:00:00, 25/10/2012
Divertente, fresco, originale! Tutto quello che avete sempre voluto sapere di un vampiro e non avete mai osato sperare.
Oh, certo, sarà pieno così di puristi di vampiri che storceranno il naso, ma l'autoironia è la prima forma di intelligenza, sarebbe strano che proprio i vampiristi se la prendessero a male...
È pieno di dettagli, questo racconto, tanto da far intravedere un intero universo di altri personaggi simili, trattati con lo stesso spirito. Pensato ad una raccolta? La vedrei bene persino per i ragazzi!
recensore:
Ida Dainese(socio onorario, collaboratore)
donatore 2019 (2 dal 2015)
Recensione o commento # 6, data 00:00:00, 01/09/2017
Un racconto divertente, ben scritto, insolito, che si legge e vien voglia di rileggere. Questo protagonista che parla in prima persona fa quasi tenerezza. Si confida col lettore mostrandosi in tutte le sue debolezze, lamentandosi delle difficoltà di una non vita, ironizzando sulle sue disavventure, spiccando per originalità in rapporto alla sua comunità. Ho trovato spassosa la sua preferenza per il cibo pronto, facile e igienico da mettere nel microonde; mi sono divertita di nuovo nel finale, vedendolo allontanarsi nella notte con la sua piccola rivincita sulla squadra avversaria.
recensore:
Arcangelo Galante
Recensione o commento # 7, data 00:00:00, 04/09/2017
Quanto mi ha reso il buonumore, questo racconto, ricco di una buona dose di arguzia e ironia, ben miscelate, tra di loro. Pensavo alla solita "Intervista col vampiro", giusto per citare l'omonimo romanzo di Anne Rice, ma qui si va oltre, perché la parte "vampiresca" passa in secondo piano, lasciando spazio a delle auto-riflessioni che non possono che far sorridere il lettore. Il personaggio pare volersi prendere in giro, tentando di apparire più umano di quanto, in realtà, possa sembrare. Una tragicommedia che rende bene, soprattutto perché scritta piacevolmente, oltre a essere scorrevole, nella lettura. Letto con piacere. Brava, Ilaria.