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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Comunque una veloce ricerca su Google risolve i dubbi. Ciao a tutti, buona gara!
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Grazie anche per la tua nota sul cantante dei Cure. Ovviamente parlando dei "più giovani" stavi pensando a me.
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Ovviamente!Ida Dainese ha scritto: ↑13/04/2017, 0:52
Grazie anche per la tua nota sul cantante dei Cure. Ovviamente parlando dei "più giovani" stavi pensando a me.
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Però avete tempo ancora fino a tutta domenica.
Certo, se non avete impegni, è ovvio.
O se non avete perso il treno.
O se per esempio non ve ne siete andati a Stoccolma! ( non faccio nomi! )
Ciao a tutti!
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Un salutone ai gareggiatori e alla brava organizzatrice
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Ancora poche ore e la Gara chiude i battenti, ma siete benvenuti in carrozza fino all'ultimo momento.
Al dodicesimo rintocco della mezzanotte si scateneranno i commenti, perciò attenzione a non attraversare i binari.
E se per la fretta perderete la scarpetta di cristallo, nessuno vi verrà a cercare.
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Antonio è il mio secondo nome
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Ma che due birichini!
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
1° ) Alla prossima scendo di Mirtalastrega
Il racconto, corretto e scorrevole, è la lunga riflessione durante il viaggio che la protagonista fa per andare a incontrare un ragazzo di dieci anni più giovane di lei conosciuto chattando. I due, nonostante la differenza di età, decidono di frequentarsi dopo aver discusso a lungo sulle perplessità e i dubbi nati intorno a una possibile relazione tra di loro. Questo è il filo conduttore che percorre tutto il racconto con finale a sorpresa.
Corretto e scorrevole ma un po’ prolisso non ha catturato tutta la mia attenzione.
VOTO: ……3,5……..
2°) L’ultimo treno per Tola di Angela Catalini
L’autrice è maestra nella narrazione, è competente, sa ben organizzare la struttura narrativa, il suo stile à elegante e corretto. Tutto ciò regala al lettore una piacevolezza che non svanisce del tutto anche in caso di trama debole e superficiale.
VOTO: ……4………..
3°) The midnight special di Giorgio Leone
Azione, realismo stile asciutto e “crudo” appropriato alle vicende che narra. Quasi una sceneggiatura dove anche i suoni e i rumori sono elementi narranti come il “tonfo” del portone che si chiude e chiude il racconto. Bello.
VOTO: ……4,5………..
5°)Un amore a distanza di Manuel Crispo
Il vagone di un treno regionale della Campania “antropofago “ di gente “setacciata” lungo “le strade ferrate” è l’ambiente ristretto e maleodorante dove il protagonista trascorre il tempo necessario ad arrrivare alla sua destinazione riflettendo con occhi attenti la varia umanità che lo circonda. Per non soccombere a quella massa che spinge, sproloquia e inonda l’atmosfera di effluvi diversi, il pendolare si abbandona a fantasticherie sentimentalerotiche per una ragazza non abbastanza vicina per poterla raggiungere.
Un racconto piacevole dallo stile asciutto e efficace.
VOTO: ……4,5………..
6°) Oltre il tunnel di MASSIMO Tivoli
Racconto che prende il lettore, lo incuriosisce fino alla conclusione dove si svela l’identità del protagonista e dei suoi compagni di avventura. Il protagonista è un giocattolo che vuole evadere, uscire dal posto in cui è archiviato insieme a tanti altrri passando per un tunnel, un luogo buio al di là del quale può cominciare a vivere una vita vera. Una splenbida metafora che parla dell’evoluzione, della trasformazione, del passaggio da uno stato a un altro. Mi piace accostare, per similitudine, questo testo a Pinocchio che da burattino diventa bambino solo dopo essere passato nel ventre buio di un mostro marino (balena o pescecane che sia) dove ripensare alla propria vita, approfondire il proprio malessere cercando di capire e trovando finalmente il coraggio di partire alla ricerca di una soluzione anche a costo di far soffrire chi gli vuole bene. Inoltre come il burattino Pinocchio va a salvare i ciuchini anche il giocattolo ha nel suo progetto di tornare per condurre fuori dal tunnel gli altri giocattoli, i compagni della sua disavventura, abbandonati in un contenitore al sopraggiungere di nuovi.
Anche se questa metafora non è contemplata tra le intenzioni dello scrittore, per me, è reale e calzante e fa sì che questo racconto sia tra i migliori.
VOTO: ……5………..
7 ) Aspettando Giovanni di Daniele Missiroli
Appena ho cominciato a leggere mi è sembrato di vedere le immagini di un film… western, sentivo una colonna sonora di Ennio Morricone, vedevo alzarsi nuvole di polvere intorno alla vecchia stazione ferroviaria Quando, poi, si avvicinava il finale e si andavano svelando i perché e i come della storia mi sono emozionata.
Mi ha ricordato il film con Richard Gere del 2009 che racconta del cane “Hachiko” che aspettava anche lui ogni giorno un treno...
Racconto molto valido e commovente.
VOTO: ……5………..
Dettaglio su scarpe di pelle con alone di Gabriele Ludovici
Racconto pieno di suspance, quasi un triller. La trama è divertente dal punto di vista e del lettore e anche del protagonista che continua nonostante l’età a tuffarsi in goliardiche sfide. Lo stile di questo simpatico e gradevole racconto è asciutto, essenziale, veloce mai ridondante.
VOTO: ……4,5………..
9) Il treno del destino di Fabrizio Bonati
Racconto originale, moderno, a volte anche ironico, tocca diverse tematiche, da quella attuale degli attentati, a quella della difficile convivenza negli spazi chiusi, dall’arroganza delle persone sia in divisa che non, alla vita nell’al di là e, a ben vedere, anche altro. Il testo però, a un certo punto cambia registro, come fosse un pezzo aggiunto, una seconda parte che non decolla non mi dà emozioni forti a fronte di una prima parte ricca di promesse. Forse è il cambio del tempo dal presente all’imperfetto, giustificatissimo nella trama nel momento del ricordo che, secondo me, non aggiunge ma toglie al racconto, lo appiattisce come nei riassunti. Da rivedere l’uso della punteggiatura nel discorso diretto
VOTO: ……3,5………..
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Alla prossima scendo - di Mirtalastrega
Eh, sì, questa della differenza d’età è un bel problema che si manifesta, però, soprattutto nel lungo periodo. Ho un amico che, da ventenne, a Rapallo durante la settimana lavorativa si faceva un mucchio di signore quarantenni mentre i mariti le tradivano a Milano. Morivamo tutti d’invidia! Ora ha settant’anni, è ancora in perfetta forma ed è un piacere vederlo rincorso per strada da novantenni che perdono pezzi mentre gli ricordano ad alta voce le meravigliose ore passate insieme. Quando si dice la nemesi… Tornando a bomba, veramente un bel racconto, simpatico e introspettivo, con un refuso da correggere. Voto: 4
L’ultimo treno per Tola - di Angela Catalini
Versione anglo-cilena del soldato giapponese dimenticato sull’isola del Pacifico. Ben ideato e ben eseguito, con un po’ di refusi da correggere. Voto: 4
Rimpatriata - di Patrizia Chini
Riconoscerei fra mille i racconti retrò di Patrizia che con questo, però, entra a buon diritto fra gli scrittori del secolo scorso in quanto – udite, udite! - utilizza la parola “stron..”, traducendocela però troppo signorilmente in “persona poco gradita”: quando invece tutti sanno che uno stronzo non è altro che uno stronzo. Il finale, a mio avviso, avrebbe dovuto avere maggior verve: avrei fatto rompere la gamba anche alla protagonista, probabilmente nell’atto di divorare in quattro salti la scala della metro, e le avrei fatto trascorrere qualche ora spensierata insieme a Luciana al pronto soccorso. Voto: 3,5
Un amore a distanza - di Manuel Crispo
Racconto veramente simpatico, originale e coinvolgente. Un attimo e ti ritrovi nel ventre della bestia insaziabile, tanto che alla fine ti viene da lavarti le mani perché queste immonde tradotte per pendolari sono eguali ovunque: cambia solo l’idioma – ancora per poco, in attesa dell’arabo uniformatore – e il luogo di provenienza dell’ascella del commercialista, Chiaiano piuttosto che Bovisio Masciago. Manuel Crispo irrompe sulla scena di Braviautori con una scrittura precisa, moderna e priva di esitazioni e refusi. Wow! Se non cederà al canto della sirena delle discese, salirà molto in alto! Voto: 4,5
Oltre il tunnel - di Massimo Tivoli
Bellissimo, veramente bellissimo e scritto da Dio. Ma bellissimo cosa? È roba onirica, allegorica, fantastica o che altro? Contiene un messaggio indimenticabile o è solo un divertissement? Forse sarebbe meglio non farsi soverchie domande per non correre il rischio di fare la figura del cretino, ma ci sono troppi punti interrogativi per il mio carattere preciso, logico e puntiglioso, e non riesco a trattenermi. Per cui leggo e rileggo il testo, ma passi avanti non ne faccio e alla fine mi accontento di mettere un punto fermo con la frase “siamo solo giocattoli e il nostro mondo non esiste o, meglio, è tutto in questo salone”. Di più non posso fare. Voto: 4
Aspettando Giovanni - di Daniele Missiroli
Racconto di intonazione lacrimevole, ma di fatto un po’ “freddino” e non molto emozionante, almeno per me, per cui non mi ha fatto piangere: meno male, mi son risparmiato un fazzoletto. Sicuramente ben scritto, ha il pregio di far capire la situazione al lettore passo dopo passo e, alla fine, tutto è chiaro. Il vecchio, che all’inizio non ricorda nulla e poi, invece, riconosce Francesca, è il padre di Giovannino, che faceva il ferroviere, e quindi è il nonno della suddetta. Giovannino è morto salvando un bambino sui binari, ma il padre aspetta ogni santo giorno il suo ritorno alla stazione. Dopo aver letto il precedente racconto di Tivoli, è un piacere capire tutto, forse non sono del tutto scemo. E invece no! Proprio nell’ultima riga quel fottutissimo capostazione, Marco, chiama il nonno “Giovanni” e gli dà il bentornato. E io vado in crisi. Voto: 3,5
Dettaglio su scarpe di pelle con alone - di Gabriele Ludovici
Questo racconto mi ha coinvolto moltissimo, immergendomi di prepotenza nel puzzo di cesso da Trainspotting, tanto che alla fine non mi è bastato lavarmi le mani come per quello di Manuel Crispo, ma ho dovuto addirittura farmi la doccia. Tutto ciò a dire che Gabriele è uno scrittore veramente diabolico e le sue descrizioni dei luoghi e dei personaggi sono fantastiche. Personalmente “tenevo” per Mirela, ma come si fa a non ammirare l’avvocato e la sua “No-Ticket Challenge”? Storia veramente originale. Voto: 4,5
Il treno del destino - di Fabrizio Bonati
Rumore ritmico, caldo asfissiante, puzzo di piedi e di ascella: praticamente un dèjà-vu, in questa gara non c’è scampo. Anche senza la tragedia dell’attentato, credo che per qualche tempo pochi lettori di Braviautori prenderanno il treno, se non viaggiando nella classe Executive di un Frecciarossa. Fabrizio abbandona la strana punteggiatura della precedente prova per scrivere un racconto potente, equilibrato e convincente. Anche se quella dei passeggeri che scoprono di essere morti non è certo nuova, come pure non lo è l'altra della destinazione finale in base ai propri peccati (cfr. la Divina Commedia di Benigni), Fabrizio padroneggia benissimo la storia in modo originale. Voto: VAFFANCULO! Ops, scusa Fabrizio, ma ormai è quasi un riflesso condizionato, volevo dire 4,5.
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Una storia dei nostri giorni in cui è facile rispecchiarsi. Per molti la differenza di età non è un problema, soprattutto per gli uomini, ma per la protagonista è un vero tormento. Questo racconto, scritto in prima persona, ci mostra la fragilità umana, ma nello stesso tempo, la forza dei sentimenti e/o delle emozioni che non si piegano alle consuetudini. Molto apprezzato il finale Voto: 4
The midnight special – Giorgio Leone
Un gran bel racconto di quelli che vorresti non finissero mai. Ottime le descrizioni, riesco ad immaginare tutto senza fatica. Nell’inferno del carcere, il Midnight Special è un’oasi leggendaria. Chissà se il protagonista riuscirà a vederne la luce oppure… Ottima interpretazione del tema. Voto : 4,5
Rimpatriata – di Patrizia Chini
Racconto simpatico e frenetico, perché la protagonista è in ritardo e cerca di recuperare affannandosi a raggiungere l’amica di una vita che la sta aspettando. Ci sono dei feed back interessanti e il finale che non ti aspetti. Ho notato però diverse ripetizioni e qualche problema di punteggiatura. Una precisazione: “sala da tè” e non da thè. Voto: 3,5
Un amore a distanza – Manuel Crispo
Gran bel racconto scritto con tono quasi poetico. Mi ha ricordato una canzone di qualche tempo fa che mi piaceva molto (“you are beautiful” di James Blunt). Non succede molto, ma quel poco è denso e profondo. Un testo che fa sognare con il finale giusto che riporta i lettori con i piedi per terra. Scritto con grande sensibilità. Grazie. Voto: 5
Oltre il tunnell - di Massimo Tivoli
Ammetto di non aver compreso per quasi tutto il racconto, chi fossero i “padroni”. Questa è l’unica pecca che ho trovato, perché, se mi avessi messo prima sulla strada maestra, me lo sarei goduto appieno. La rivelazione la fai solo nel finale, dove scopriamo che a parlare è un giocattolo che vive insieme agli altri giochi racchiuso in una stanza. Notevole la voglia di libertà che il protagonista esprime per tutta la narrazione e l’illusione di evadere, anche se oggettivamente non è possibile. Originale interpretazione del tema. Voto: 4
Aspettando Giovanni – Daniele Missiroli
Racconto che mi ha conquistata per la delicatezza dell’argomento e la scelta del registro narrativo. Questa figura sofferente a tal punto da non essere in grado di accettare la realtà è di grande spessore. Il finale lo avevo in parte intuito, ma è stato un piacere leggerlo. Voto: 4,5
Dettaglio su scarpe di pelle con alone – Gabriele Ludovici
Avendo viaggiato parecchio in treno, purtroppo ne conosco tutti i lati, compreso quello dei “disservizi” (condizionatori fuori uso, bagni inservibili e via discorrendo), per questo ho apprezzato particolarmente l’accostamento a Trainspotting. Testo claustrofobico e originale che ho riletto per puro godimento. Voto: 4
Il treno del destino di Fabrizio Bonati.
Non ti nego che la prima idea era proprio questa: scrivere qualcosa riguardo a un treno per l’aldilà. Poi l’ho scartata, ma solo perché mi sono innamorata di un testo di Sepulveda e ho voluto sfruttare i luoghi. Ottimo incipit, di quelli che il testo non lo molli più. Mi è piaciuta la caratterizzazione dei personaggi così singolari e i dialoghi secchi. Giusta conclusione. Bravissimo. Voto: 4,5
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
L'ULTIMO TRENO PER TOLA – Angela Catalini
Un racconto dal sapore storico, triste ed evocativo.
La locomotiva è quasi un personaggio del racconto, statica eppure sempre presente, un punto fermo nella vita di Victor. Ho apprezzato il particolare approccio: il protagonista – Victor Polanski- viene raccontato dagli altri, e non si “racconta” mai.
Segnalo un piccolo refuso: “Il comandante Pattinson, dopo aver inseguito una mosca per tutto l’ufficio, gli stampò addosso il codice militare rilegato in pelle di vitello. “ Può essere che non abbia capito io a chi stampa addosso il codice militare, ma se è alla mosca credo serva mettere “le” al posto di “gli”.
Voto: 4
THE MIDNIGHT SPECIAL – Giorgio Leone
Ben scritto, forse un po' stereotipato all'idea di prigione, ma visto da un'angolazione particolare. Il lettore viene incuriosito dal Midnight Special. La mia impressione è che questo Midnight Special rappresenti un po' le speranze, quelle alle quali ci si aggrappa quando non c'è più nient'altro a cui farlo. E le voci, i gossip, alimentano la cosa.
Voto: 4
RIMPATRIATA – Patrizia Chini
Non so se volesse essere ironico, a me ha trasmesso tristezza. È un mio personale punto di vista, chiaramente. Il racconto centra in pieno la tematica proposta e racconta di un'amicizia di lunga data fra due persone piuttosto avanti con gli anni, che si trovano ad affrontare i disagi di dover utilizzare la metropolitana per vedersi. E, mentre la protagonista riesce a superare le problematiche del viaggio, la sua amica no. Tant'è che finisce in ospedale. Amiche unite, simili, però il finale mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca.
Voto: 3,5
UN AMORE A DISTANZA – Manuel Crispo
Il Paradiso e l'Inferno in un racconto realistico eppure al contempo poetico. Una breve storia che parla della capacità di sognare d'amore a occhi aperti – grazie a un gioco di sguardi – nella monotonia di un viaggio probabilmente incatenato alla quotidianità con un pizzico di amara ironia. Bello.
Voto 4,5
OLTRE IL TUNNEL – Massimo Tivoli
Un po' Toy Story e un po' vita vera. Bello, particolare, che riesce a fare immergere il lettore in un mondo surreale. Fa pensare, emoziona e sorprende. Un piccolo grande “eroe” di un mondo immaginario che non vede l'ora di affrontare l'ignoto e di scoprire un mondo nuovo, e poi il brusco risveglio dell'impatto con la realtà e la presa di coscienza. L'avventura di un giocattolo che, in fondo, è molto umano.
Voto 5
p.s. Grazie per avermi fatto notare i refusi, a fine votazione sistemerò ^_^
ASPETTANDO GIOVANNI – Daniele Missiroli
Un racconto evocativo e toccante. È triste, eppure parla ugualmente di felicità. Un padre che attende in eterno il figlio che non tornerà più ed è felice perché nella sua mente il figlio tornerà per restare e invece Giovanni è morto per salvare un bambino. Tuttavia nella mente del vecchietto resta la felicità di avere vissuto le avventure le figlio attraverso fotografie e cartoline, di averlo saputo sereno, con una bella famiglia, ed è contento che il figlio abbia sempre trovato il modo di andarlo a trovare. Forse, la sua presunta demenza senile, ha trovato anche il modo di farlo tornare per sempre e allo stesso tempo mai.
Voto 4,5
DETTAGLIO SU SCARPE DI PELLE CON ALONE – Gabriele Ludovici
Ben scritto, una sorta di sfida fra Mirela e l'avvocato Michele Panebianco, che ama provare l'ebbrezza di non pagare il biglietto anche se -chiaramente- potrebbe permetterselo. Una piccola ribellione che lo fa sentire vivo. Il racconto è un punto di vista interessante che fa riflettere sulle peculiarità umane.
Voto 4,5
IL TRENO DEL DESTINO – Fabrizio Bonati
Ironico e irriverente. Un racconto attuale, triste ma anche buffo, arricchito di un'amarezza sarcasatica. Ben scritto e scorrevole, il racconto tiene botta con una narrazione che porta, con mano leggera e divertente, verso l'imprevedibile. Surreale eppure ricco di descrizioni realistiche, il vagone del Vaffanculo è il traghettatore verso il purgatorio, o l'inferno... Particolare e fuori dagli schemi, mi è piaciuto molto.
Voto 5
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1 - Alla prossima scendo - Mirtalastrega.
Questo racconto mi ha toccato, la tematica sentimentale è affrontata con delicatezza e l'uso del presente lo rende "fresco" e scorrevole. Voto: 4.
2 - L'ultimo treno per Tola - Angela Catalini.
Ben scritto, elegante, il finale forse un po' affrettato mi ha lasciato con la voglia di saperne di più. La "guerra dimenticata" mi ha fatto pensare a Spiriti di Stefano Benni, romanzo che adoro. Voto: 4,5.
3 - The midnight special - Giorgio Leone.
Quello che mi è piaciuto di più. L'autore ha uno stile brillante: ottimi i dialoghi, interessante lo scenario. Crudo e bellissimo. Voto: 5.
4 - Rimpatriata - Patrizia Chini.
La parola giusta per descriverlo è "frenetico". Divertente, forse un po' troppo veloce (per i miei gusti, s'intende). Voto: 3,5.
5 - Oltre il tunnel - Massimo Tivoli.
Mi è piaciuto molto. Bella l'intuizione, ben dosato il ritmo. Forse dico una sciocchezza, ma lo vedrei bene "trasformato" in fumetto. Voto: 5.
6 - Aspettando Giovanni - Daniele Missiroli.
Toccante... gli è mancato quel "non so che" che me l'avrebbe fatto amare. Qualche imprecisione sui nomi, o io non ho capito? Voto: 3,5.
7 - Dettaglio su scarpe di pelle con alone - Gabriele Ludovici.
Fantastico! Mi ha divertito tantissimo. L'autore tratteggia personaggi e scenari sfruttando in modo impeccabile il poco spazio a disposizione. Voto: 5.
8 - Il treno del destino - Fabrizio Bonati.
Pur senza essere originalissimo, il racconto è molto quadrato e ha in più quel tocco di cattiveria che adoro, soprattutto nella narrativa breve. Voto: 4,5.
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Scusate se in alcuni casi sono stato troppo "puntiglioso"
1) Alla prossima scendo di Mirtalastrega
Il racconto di un viaggio in treno, fra ansie e dubbi della protagonista in merito alle relazioni dove c'è una differenza di età.
Una storia al contrario, con un buon inizio (citazione da Lucio Battisti), una frase ricorrente che trasmette bene lo stato d'animo della protagonista, e un ottimo finale. Anche lui diverso da quello che si potrebbe pensare.
Voto: 4,5
2) L'ultimo treno per Tola di Angela Catalini
Una storia in due parti: prima siamo in Italia e dopo ci trasferiamo in Cile. Cronaca leggera e triste di un soldato vero.
Dopo aver letto l'ultima frase della prima parte, mi aspettavo che la "riga" concludesse la seconda parte, e così è stato.
L'ultima frase è bella, ma credo sarebbe stato più efficace ripetere esattamente l'ultima della prima parte.
Voto: 4,0
3) The Midnight Special di Giorgio Leone
Un racconto di vite sporche e maledette, ma con un sogno di redenzione che, per quanto assurdo, folle, inconcepibile... concede almeno una speranza.
Il finale viene lasciato all'interpretazione soggettiva del lettore, e al riguardo mi è venuto in mente il titolo di quel famoso libro: "Io spero che me la cavo".
Voto: 3,5
4) Rimpatriata di Patrizia Chini
Racconto simpatico e anche questo ansioso e frenetico come il primo, soprattutto per chi non è abituato, come me, alla metro.
Alcuni passaggi andrebbero migliorati; ci vogliono più virgole (la terza frase non ne ha e ci sono ben 41 parole) e qualche "d" eufonica di meno, ma complessivamente è una lettura piacevole e ha un finale carino.
ad essere destinato
ed io mi precipitai
Voto: 4,5
5) Un amore a distanza di Manuel Crispo
Storia di una scintilla scoccata fra sconosciuti, accomunati solo dalla casualità dello stesso vagone.
Più attenzione ai refusi, alle d eufoniche e alle virgole, ma a parte questo il racconto ha qualcosa di poetico.
Forse l'uso di certi vocaboli aulici o i periodi corti. Attenzione al significato compiuto dei periodi: è comunque un racconto, non una poesia, dove tutto è permesso.
ad altra voce (forse era ad alta voce?)
ad una sbarra
terra (Terra)
Tu ti mordi le labbra
Turbata volgi
Voto: 3,5
6) Oltre il tunnel di Massimo Tivoli
Un racconto struggente, che lascia subito intendere che le cose siano diverse da come vengono descritte.
Infatti è così, con un finale del tutto inaspettato. Ho provato la stessa sensazione del film Truman Show al minuto 85, quando la barca urta contro il finto cielo.
Una bella prova, anche se di 6565 caratteri, ma ci stavano tutti. Bravo Massimo.
Voto: 5,0
Dettaglio su scarpe di pelle con alone di Gabriele Ludovici
Una storia divertente, che gioca sull'ambiguità di chi non vuole pagare il biglietto, per poi invertire la situazione e infine farla tornare, inaspettatamente, al punto di partenza.
Scritto bene, con i toni adatti all'umorismo sottile che vuole trasmettere. Si sorride, ma non si ride ed è giusto che sia così.
Perfetta la descrizione di Mirela.
Voto: 4,5
9) Il treno del destino di Fabrizio Bonati
Una storia che sui giornali non viene mai raccontata. Non può esserlo, se non con l'immaginazione, ovvio.
Però si dovrebbe riflettere anche su questo. Che cosa succede alle vittime? Che cosa hanno perso? Dove sono ora?
Il destino tira i dadi a caso troppe volte, di questi tempi. Bello e amaro, come in effetti doveva essere.
addosso ad un pakistano (d eufonica)
nei dialoghi, il trattino alla fine non ci va
Voto: 4,0
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Daniele che conta le battute e Massimo che giustamente le ha calcolate col contagocce. Tra professori di numeri ci si intende, eh?
Ciao ciao a tutti e due!
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
The Midnight Special è un pezzo tradizionale folk delle prigioni USA, che è stato poi interpretato ed eseguito da tutti i grandi.
Il business carcerario in USA è orrido e disgustoso, basta cercare e leggere su Wikipedia "Benvenuti in Lousiana, la più grande prigione del mondo", dove appunto immagino si svolga la storia.
Tornando alle parole del brano musicale, come tu stesso hai detto è chiaro che la luce che libera il prigioniero è una chimera, quindi Il finale NON viene lasciato all'interpretazione soggettiva del lettore e nulla c'entra il titolo di quel famoso libro: "Io spero che me la cavo". Il protagonista, infatti, non potrà esimersi dal prenderselo in quel posto, o eseguire altri servizietti facilmente immaginabili, per tutta la durata della detenzione.
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Per esempio, Prot in K-pax trova la "libertà" proprio grazie a un raggio di luce. Il tuo racconto si associa bene a quell'immagine.
Un film stupendo, ignorato dal botteghino. Credo che questo fine settimana lo rivedrò.
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Eccomi qui con i voti.
ALLA PROSSIMA SCENDO – di Mirtalastrega
Che dire, un altro ottimo racconto di Mirta. Coinvolgente, emozionante, attuale.
Bellissimi i dubbi della ragazza (definirla Milf è davvero ingeneroso) riguardo al rapporto con il ragazzo più giovane, lo struggimento del “vorrei ma non so se è il caso”. E poi il finale, del tipo “Aff… il mondo, io ci ricasco e ne sono felice!” Brava.
VOTO 5
L’ULTIMO TRENO PER TOLA – di Angela Catalini
Commovente, e magari anche reale. Chissà perché non mi sembra campata in aria, la possibilità che un caso simile esista davvero. Mi ricorda un film in cui un soldato giapponese di stanza in una isola del Pacifico, credeva di essere ancora nella Seconda Guerra mondiale, perché nessuno si era preso il disturbo di andarlo a riprendere.
VOTO 4,5
THE MIDNIGHT SPECIAL – di Giorgio Leone
Ha ragione il piccoletto con gli occhiali: se non hai niente in cui sperare, in una vita del genere, ci muori.
Non conoscevo la leggenda del Midnight Special, e nemmeno la canzone, però la storia di Giorgio rende l’idea perfettamente. Anche il Nero enorme che si vuole fare il protagonista da l’idea di cosa può essere la vita in certe carceri. Ottimo.
VOTO 4,5
RIMPATRIATA – di Patrizia Chini
Simpatico racconto di due donne mature amiche da una vita, che periodicamente di si ritrovano.
Trovo un po’ improbabile, opinione personale ovvio, la signora che si scapicolla e sotto la pioggia fa le scale della metro a balzi di quattro scalini, ma il resto è carino.
VOTO 3,5
UN AMORE A DISTANZA – di Manuel Crispo
Rende benissimo l’idea di cosa sono i treni dei pendolari, pur non essendo uno di loro, periodicamente mi tocca la “tradotta” sul Torino – Milano e ritorno, e la metro a seguire. Chissà quanti sguardi scambiati tutti i giorni, che non si tramutano in nulla se non in fantasie. Il protagonista si fa un bel viaggetto mentale, omaggiando pure la matrona di qualcosa che forse non ricorda nemmeno più…
VOTO 4,5
OLTRE IL TUNNEL – di Massimo Tivoli
Racconto struggente, mi ha fatto venire il magone, giuro. La scoperta amara del protagonista, i sensi di colpa verso gli altri giocattoli che hanno creduto in lui, la rassegnazione. Tutto molto bello, dal nostro punto di vista, ovvio. Da quello del giocattolo molto meno.
VOTO 5
ASPETTANDO GIOVANNI – di Daniele Missiroli
Alla prima lettura mi è piaciuto, ma sono rimasto perplesso dai nomi e dal titolo, mi sa che ero distratto… Poi ho capito Probabilmente era evidente, ma ho dovuto rileggerlo, e mi è piaciuto due volte… .
Uno sguardo ai dolori che la vita ti può riservare, alla demenza senile che non lascia scampo (o si?)
Scritto molto bene, complimenti.
VOTO 4,5
DETTAGLIO SU SCARPE DI PELLE CON ALONE – di Gabriele Ludovici.
L’avvocato che viaggia a scrocco per principio e per sfida, la trovo una grande idea. La sfida controllore-scroccone incallito è vinta da quest’ultimo a mani basse. Certo che la controllora, abbastanza piena di sé, si fa fregare con una principiante dall’aspetto dell’uomo.
Comunque, gran racconto.
VOTO 4,5
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Anch'io amo la matematica, insegnata per tutto il mio percorso lavorativo alla scuola "elementare" come si chiamava allora, e ho fatto un po' di calcoli (Con un foglio Excel!)
Ringrazio tutti per i commenti specialmente chi mi ha sottolineato gli errori.
Ringrazio Fabrizio Bonati a cui devo una precisazione in risposta a ciò che scrive
“Trovo un po’ im probabile, opinione personale ovvio, la signora che si scapicolla e sotto la pioggia fa le scale della metro a balzi di quattro scalini” .
Confesso che sono andata in pensione a 55 anni e potevo ancora correre... naturalmente tu non lo potevi sapere. Quindi devo imparare a precisare magari, meglio nel racconto che non dopo a voce.
L’uso della a punteggiatura non è il mio forte (veramente ho poco di forte) e chi me l’ha fatto notare come Angela Catalini e Dqniele Missiroli, ha tutta la mia approvazione.
A Angela che mi ha anche corretto “sala da the” con “sala da tè “ confesso la mia ignoranza e per lei ho un grazie particolare perchè proprio lo ignoravo, anzi non mi ponevo il problema.
A Massimo Tivoli che ha scritto
“anche se a me piace pensare che non sia stata una consolazione tanto magra “
Chiedo se si riferisca al fatto che io non mi sono rotta la gamba al contrario della mia amica”
Se sì, rispondo come ha sempre detto mio padre Gimì “Io voglio bene a tutti ma a Gimì ne voglio di più”.
Giorgio Leone che ha scritto
“... avrei fatto rompere la gamba anche alla protagonista, probabilmente nell’atto di divorare in quattro salti la scala della metro, e le avrei fatto trascorrere qualche ora spensierata insieme a Luciana al pronto soccorso. “ ... Nno lo ringrazio.
Scherzo. Credo, per quel poco che lo conosco, che sia un burlone a cui piace la battuta e l’ironia, inoltre non gli piacciono gli snob dalla veemenza con cui, in risposta alla mia autocensura, ha precisato:
“Uno stronzo è uno stronzo!”. Amen.
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
E lo farò l'ultimo giorno
Può darsi anche che qualche non partecipante decida di farsi vivo.
Voi, finora, siete stati bravissimi!
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Con i nomi ho giocato forse troppo.
Immaginavo che il lettore pensasse che Giovannino era il soprannome che il padre dava al figlio, e solo alla fine si scoprisse che invece era il vero nome, dato al figlio perchè lui si chiama Giovanni.
Se questo te lo ha fatto rileggere due volte, a qualcosa però è servito
In ogni caso, per rispondere anche a Giorgio e a Manuel, c'è lui che aspetta il figlio nel suo sogno e la nipote che aspetta che il nonno rientri in sè, almeno fino al giorno dopo, quando tutto si ripeterà.
Ma a lei va bene così. Forse perchè anche lei si aggrappa a quel sogno impossibile del nonno? I primi tempi vi assicuro che è così.
Un grazie particolare a Ida che con il suo tema mi ha fatto scrivere questo racconto.
- Daniele Missiroli
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
Patty, ho letto questa frase e allora ti devo segnalare assolutamente il mio libro sul calcolo mentale.
Cerca "Stenaritmia" con google e lo trovi
Si possono anche leggere le prime pagine.
Ciao
Dan
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Re: Gara 63 - Commenti e votazioni
"... ti devo segnalare assolutamente il mio libro sul calcolo mentale.
Cerca "Stenaritmia" con google e lo trovi "
Grazie Daniele, andrò a cercarlo. Sono stata insegnante dell'area logico-matematica nelle scuole "elementari" (come si chiamava allora la scuola primaria) in quasi tutta la mia carriera... ma i calcoli preferisco farli con la calcolatrice! Non lo trovi strano? E quando sono andata in pensione mi sono messa a scrivere poesie e racconti... Spesso ho riscontrato questo legame tra la passione della matematica e lo scrivere anche in altre persone. Penso che a chi non piace la matematica abbia avuto un insegnamento arido senza lo stimolo alla ricerca, al ragionamento, alla logica e alla costruzione attraverso la manualità. Le mani! strumento di conoscenza e di evoluzione. Scusa: deformazione professionale.
Gara d'autunno 2022 - La Méduse - e gli altri racconti
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Gara d'estate 2019 - La madre del prescelto, e gli altri racconti
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La Gara 19 - Un incipit da Re
A cura di Miriam Mastrovito.
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BiciAutori - racconti in bicicletta
Trentun paia di gambe hanno pedalato con la loro fantasia per guidarci nel puro piacere di sedersi su una bicicletta ed essere spensierati, felici e amanti della Natura.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina e logo di Diego Capani.
Contiene opere di: Alessandro Domenici, Angelo Manarola, Bruno Elpis, Cataldo Balducci, Concita Imperatrice, Cristina Cornelio, Cristoforo De Vivo, Eliseo Palumbo, Enrico Teodorani, Ettore Capitani, Francesco Paolo Catanzaro, Germana Meli (gemadame), Giovanni Bettini, Giuseppe Virnicchi, Graziano Zambarda, Iunio Marcello Clementi, Lodovico Ferrari, Lorenzo Dalle Ave, Lorenzo Pompeo, Patrizia Benetti, Raffaella Ferrari, Rebecca Gamucci, Rosario Di Donato, Salvatore Stefanelli, Sara Gambazza, Sandra Ludovici, Sonia Piras, Stefano Corazzini, Umberto Pasqui, Valerio Franchina, Vivì.
256K
256 racconti da 1024 Karatteri
Raccolta delle migliori opere che hanno partecipato alla selezione per l'antologia 256K. Ci sono 256 racconti da non più di 1024 battute. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro della fantascienza italiana Valerio Evangelisti. Ogni pagina, è corredata da una cronologia dei vecchi computer dagli anni '50 agli '80. A ogni autore è stato inoltre assegnato un QR Code. Da non perdere!
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