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Domande, domande, domande…

(saggio filosofia, breve - per tutti)
Tempo di lettura: circa 1 minuto
30 visite dal 28/03/2022, l'ultima: 1 settimana fa.
7 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)









Descrizione: da definire...

Incipit: Quando penetro nel profondo del mio io, mi rendo conto che il mio corpo, il mio cervello e la mia mente…


Domande, domande, domande…
file: opera.txt
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Elenco Tag dell'opera:
#anima(109)



Recensioni: 7 di visitatori, 9 totali.
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recensore:

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Recensione o commento # 1, data 19:12:37, 28/03/2022
Per risponderti ti ripropongo il mio testo che segue il tuo discorso, secondo il mio diverso sentire queste percezioni, dove comunque ci ritroviamo ad avere un' intuizione molto simile in più punti e ambedue concordi che in fine, vuoi come vuoi torneremo ad essere Essenza, Tutto, Energia Spirituale.

Ok entro a gamba tesa, l'uomo è solo espressione di se stesso di tutto ciò che può comprendere ed esprimere. Dio, Tutto, l'Anima non ci appartiene come individui, né come umanità in toto. L'Anima, l'Essenza, Dio alberga fuori di noi, ed è una presenza di cui noi possiamo solo percepirne il tocco e averne quindi "intuizione", ma non possiamo in nessun modo, né dentro né fuori di noi avere o trovarne risposta. Noi avendo comprensione sia di noi stessi, sia di quello che ci circonda, siamo a nostro modo l'espressione incarnata di Dio, l'opera d'arte di Dio stesso, ma tutto questo solo dentro i nostri limiti umani. Noi possiamo creare dal nostro stesso pensiero o farlo rimanere tale, possiamo percepire e comandare la nostra stessa materia e quella che ci circonda quasi completamente. Quindi noi siamo semplicemente espressione dell'Anima e di questo Tutto dove, come tutto il resto del creato, ne siamo immersi, circondati, ma noi soli però ne abbiamo anche intuizione. L'errore è cercare risposte a cui non possiamo accedere, essendo come detto Tutto o l'Anima non dentro di noi, ma fuori dal nostro comprendere, capire, esprimere. Quindi dopo aver cercato in ogni modo di avere o trovare risposte dentro di noi, possiamo solo accettare serenamente questo dato di fatto, dobbiamo andare oltre la nostra stessa sete di sapere, quindi in qualche modo contro la nostra stessa natura, ma solo accettando i nostri limiti, potremmo trovare poi serenità nel scoprire ed evolvere la nostra grandezza in quello che ci è invece dato possibile fare e a cui possiamo invece trovare e dare una risposta, capire, esprimere. Basterebbe concentrarci su questo, invece di volerci spingere dove sappiamo già di non potere arrivare. In 250.000 anni di storia non siamo mai stati capaci di accettare questo semplice dato di fatto. Questo perché lo si vive e percepisce sempre come la nostra condanna, come un' ingiustizia, ma non lo è. È solo il nostro innato e sconfinato egoismo che ci porta a credere e pensare questo.
Anche se sapessimo cosa cambierebbe, sappiamo per certo che moriremo, che questo corpo e tutto il nostro stesso conoscere e comprendere in quello che è stata la vita di ognuno, un giorno cesserà di essere. Quindi cosa cambierebbe in fondo sapere, cambierebbe solo che se avessimo prova e quindi non solo intuizione, sia che sia, di ritornare cioè ad essere in Tutto, quindi essere già risposta o semplicemente cessare di essere in niente, accetteremmo questo inesorabile dato di fatto con meno paura e più sicurezza, ma pienamente consci quindi del nostro stesso limite, cioè la nostra morte, il nostro destino. Tradotto è solo sapendo che il nostro io lo accetterebbe per quello che è. Questo è solo egoismo dettato dall'insicurezza e dalla paura. Quando nasciamo abbiamo perfettamente senso di essere senza conoscere o sapere niente, solo quello che percepiamo. Siamo già la risposta a noi stessi della nostra esistenza. Quello che cambia crescendo è che sviluppiamo l'io che ci porta a chiedercene poi il senso, ma il senso è sempre lo stesso di prima, lo stesso che non avevamo nessun bisogno di conoscere o comprendere. Se smettessimo solo per una volta di essere e crederci solo noi capaci e per questo obbligati a doverci dare una risposta, capiremmo che tutto ha perfettamente senso così come già è, senza bisogno né del nostro giudizio, né della nostra comprensione.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)

risposta dell'autore, data 19:57:25, 28/03/2022
Precisiamo:
Dio è Tutto: va bene.
L'Anima è Essenza: va bene.
L'Essenza è parte di Tutto : va bene ma non è il Tutto. Essere parte non è essere tutto!
Dio alberga fuori di noi ? Siamo noi che alberghiamo in Dio. Noi non siamo Dio.
Come ho appena specificato, ( rileggi bene) l'Essenza (Anima) è la vita, l'energia che alberga in noi : senza di essa (la vita) siamo morti, siamo solo materia inerte che si corrompe e trasforma in altra materia. Come fai a dire che la vita è fuori di noi? Lo dici perché è fuori dal nostro comprendere? Sappiamo per l'intuizione che ci caratterizza che l'essere, anima, vita è l'energia spirituale che definisce il nostro esistere come individui.
Quindi, dalla tua parola "Quindi" in poi, non prendo in considerazione…



recensore:

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Recensione o commento # 2, data 20:19:17, 28/03/2022
Per me l'Essenza è semplicemente quella parte di Tutto che noi percepiamo, che ci tocca. Ma se fosse dentro di noi, nella nostra vita nel nostro essere qui e ora, noi a quel punto potremmo indangarla perché ci toccherebbe da dentro il nostro piano emozionale di comprensione, sarebbe come sentire l'amore, l'odio, la tristezza ecc. Sentimenti astratti ma oltremodo reali che incidono direttamente sul nostro essere e sentire la vita. L'anima non la percepiamo o intuiamo in questo modo però, incide solo sulla nostra intuizione stessa, cioè nella misura o sentore che abbiamo su di noi di questo tocco.

Il discorso dal mio punto di vista parte si da Tutto, dove tutto è Tutto. Poi nascendo ognuno di noi, rimanendo immersi, circondati, insieme al creato stesso in questo Tutto, si crea però da questo, in questo Tutto, un nostro stesso spazio limitato di essere, come una bolla nell'infinito mare, un cerchio in un infinito foglio (lo immagino così) dove noi ci possiamo esprimere per e in quello che siamo, la nostra vita. Quando essa cessa questo spazio si dissolve, si annulla quindi sia il limite umano di comprensione che delimitava il nostro spazio vitale (il perimetro di questo cerchio) sia il nostro essere racchiuso (l'area, noi, la nostra vita), scoppia questa bolla e torniamo a essere mare, Essenza, Tutto.



recensore:

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Recensione o commento # 3, data 20:31:17, 28/03/2022
Cioè noi non abbiamo in noi Essenza (l'anima) ma questa ci tocca da fuori di noi. Infatti la percepiamo solo. Non so se è chiaro.

Immagina quando si crea una bolla, è nell'acqua (Anima, Tutto), il perimetro della bolla è a contatto ed è esso stesso al contempo acqua e limite della bolla (limite umano/intuizione), ma dentro la bolla c'è aria (noi, la nostra vita) non acqua, cioè due elementi divisi, ma in contatto tra loro anche se non diretto. La bolla scoppia, torniamo Acqua.



recensore:

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Recensione o commento # 4, data 21:04:23, 28/03/2022
Morale non importa come ci è stato dato questo nostro comprendere, da cosa deriva, probabilmente questa Energia, Tutto ha voluto che potessimo anche comprendere questo, questo creato (l'intero universo) è forse stato fatto perché noi lo potessimo comprendere e dominare a nostra volta per quello che ci è concesso farlo nel nostro limite e arco di vita stessa. Ma non è poi così importante il perché (la tua domanda) Seguendo il mio discorso potremmo benissimo anche esserci evoluti dalle scimmie antropomorfe che non cambierebbe nulla dal nostro punto di vista, men che meno da quello di Tutto, ora abbiamo comunque consapevolezza. Come hai detto siamo materia, energia, nel nostro caso siamo materia ed energia con quasi totale consapevolezza di se stessa e a contatto, a intuizione dello spirito. Ma la nostra "bolla" o "bolla consapevole" prima o poi scoppia qualsiasi sia la risposta.
Capisci adesso, ha senso porsi queste domande solo in funzione di arrivare poi a queste stesse intuizioni, ma poi una volta arrivati a comprendere e intuire questo, che serve sapere? Per sapere adesso quanto è grande o profondo l'infinito foglio o mare?



recensore:

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Recensione o commento # 5, data 21:50:52, 28/03/2022
Ecco seguendo il mio discorso al massimo sarebbe "l'intuizione" (fede) stessa in questo tocco di Tutto che percepiamo come reale su di noi ad essere o poter essere considerato poetizzando come la "nostra" anima o spirito visto che in qualche modo ci tocca ognuno individualmente ma in diversa misura (dipende dal nostro grado di consapevolezza). Essendo l'unica essenza (parte) che al contempo opera, delimita e confina il nostro essere, a contatto quindi sia con Tutto che con l'area (l'io). Ma questo non alberga comunque dentro di noi, ma è solo un nostro percepire il Tutto. Come nell'esempio della bolla d'aria nel mare.

Anche se forse sarebbe più calzante un esempio di bolla di sapone, ecco, immagina :

Una bambina (impersonifica un concetto di volontà di Tutto)

Soffia una bolla di sapone.

L'aria circostante è sempre Tutto.

L'acqua della bolla è il nostro limite.

L'aria nella bolla siamo noi la nostra vita.

L'aria nella bolla non è a contatto con l'aria di Tutto, ne è immersa, circondata, ma anche divisa dal proprio limite/circonferenza.

La bolla scoppia torna a essere aria di Tutto.

Vedi nel nostro essere bolla "consapevole", dentro il nostro limite, siamo si divisi, ma comunque a contatto.

Siamo l' espressione d' arte o volontà di Tutto.



recensore:

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Recensione o commento # 6, data 22:50:01, 28/03/2022
Anche l'universo stesso può essere considerato come una bolla "inconsapevole" di sapone, il big bang come il soffio creazionale di Tutto, e noi siamo quindi la bolla diventata "consapevole", a sua volta soffiata dentro la bolla "inconsapevole". Entrambe quindi create, immerse, circondate da Tutto, dove una volta scoppiate, ne tornano in essere.

Questo spiega perché siamo composti degli stessi atomi e via dicendo dell'universo stesso, nel nostro caso però questo soffio, questa energia (non è spirito, altrimenti capiremmo perché essendo composti della stessa essenza di Tutto avremmo già le risposte) divenuta materia, a sua volta diventata vita, si è evoluta di un grado in più divenendo essa stessa forma, creazione e attuazione di pensiero. Sia che si tratti quindi di evoluzione "darwiniana" che di volontà diretta di Tutto, il risultato è sempre lo stesso. Cioè a priori della causa scatenante saremo diventati o siamo sempre stati, pur dentro il nostro limite di materia (divenuta pensiero fino a intuizione), l'opera d'arte o espressione di volontà più vicina al proprio essere da parte di Tutto.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)

risposta dell'autore, data 08:27:19, 29/03/2022
Le domande che io mi pongo sono quelle dell'umanità intera. Quando io sarò morto, altri faranno le stesse domande fino a che l'umanità non avrà le risposte. Lo scopo è quello di capire se l'infinito mare è navigabile fino all'orizzonte dove c'è Dio per prenderne il posto. Nessuno ti obbliga a voler cercare risposte: accontentati.



recensore:

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Recensione o commento # 7, data 14:18:59, 29/03/2022
Chiaro che ognuno va dove lo porta il proprio sentire, il mio non lo definisco un accontentarsi, è un sereno accettare il mio stesso destino. Io questo non lo vivo come una condanna, se fosse così avresti ragione nel dire che mi accontenterei di ciò che non posso sapere. Ma se lo vivo serenamente, quasi vicino ad un senso opposto, cioè di liberazione dall'io, in me stesso, non è accontentarsi. Ragionando così potrei dire che tu ti accontenti di cercare una risposta dove sai a mio sentire di non poterla raggiungere, questo pur di sfuggire o accettare i tuoi stessi limiti e quindi il tuo destino. Ma so che se questo è il tuo sentire, un tuo bisogno di ricerca della tua verità data in una risposta, io non sono nessuno per negarti questa ricerca, ma proprio per questo non banalizzerei in questa maniera semplicistica il mio, dal momento che tutto questo processo di intuizioni, fede, chiamale come vuoi non è venuto dal niente, ma nasce da un profondo ricercare e capire quello che sono e a questo, a tutto quello che vi ho esposto al meglio delle mie possibilità ci sono giunto proprio perché non mi sono accontentato, ma ho ricercato dentro di me risposta giorno dopo giorno per riuscire a comprenderlo, questo senza mentire a me stesso, ma proprio dubitando e mettendo di volta in volta alla prova questo stesso sentire.





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